TERAMO – Nella prima mattinata del 29 febbraio, nell’ambito di un’attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga – della Questura di Teramo e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, sono state eseguite 8 misure della custodia cautelare in carcere nonché perquisizione nella provincia di Teramo, di Chieti e presso le Case Circondariali di Teramo, Viterbo, Pescara e Roma Rebibbia. I reati contestati sono spaccio di sostanze stupefacenti e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.
L’attività di polizia giudiziaria in questione costituisce il positivo epilogo di una complessa e articolata progressione investigativa che ha avuto la sua genesi da quanto emerso ed accertato in un giorno di metà agosto, quando un detenuto della Casa Circondariale di Teramo, di rientro da un permesso, ha avuto un malore, che avrebbe consentito di rivelare che lo stesso aveva occultati all’interno della pancia ovuli contenenti cocaina, per un peso di circa 90 grammi, sottoposti a sequestro dalla Polizia Penitenziaria.
L’attività di indagine nata dal summenzionato fatto delittuoso, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo ha disvelato un sistema di spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish all’interno della Casa Circondariale di Teramo, che sarebbe stato posto in essere principalmente da appartenenti ad un nucleo familiare di origini straniere, il cui uomo di riferimento era detenuto per altra causa, con l’eventuale compartecipazione di altri soggetti, che avrebbero dato vita ad attività di spaccio all’interno del penitenziario teramano.
L’attività tecnica avrebbe fatto emergere un’ attività di alcuni componenti di una famiglia straniera, che, dall’esterno, avrebbero organizzato, con l’eventuale ausilio di altri soggetti. l’ingresso dello stupefacente in carcere, su disposizione del parente detenuto, che poi con l’aiuto del complici avrebbe provveduto a smerciare all’interno del penitenziario.
Il soggetto avrebbe comunicato dal carcere con l’esterno mediante uno smartphone, fattogli pervenire dalla sorella. Lo stesso smartphone sarebbe stato utilizzato da altri detenuti per comunicare con l’esterno.
La sostanza stupefacente sarebbe stata fatta entrare mediante detenuti, che approfittando di permessi, l’avrebbero celata all’interno del proprio corpo, inghiottendo gli ovuli o nascondendoli all’interno dell’orifizio anale. Altro metodo utilizzato sarebbe stato quello di celare la sostanza stupefacente all’interno di pacchi, inviati ai detenuti da persone compiacenti.
L’attività di indagine ha consentito di ricostruire anche il sistema di pagamento dello stupefacente, che sarebbe avvenuta mediante ricariche poste pay effettuate da familiari dei detenuti in favore di carte nella disponibilità di eventuali complici.
In un’occasione, a fine agosto 2023, presso la Casa Circondariale di Teramo, personale della Polizia Penitenziaria procedeva al controllo di un detenuto che nella circostanza riusciva ad eludere gli accertamenti e a disfarsi di complessivi grammi 55 di sostanza stupefacente del tipo hashish. La predetta sostanza era contenuta in ovuli nascosti dal detenuto al suo interno. ? detenuto sarebbe riuscito a disfarsene. Recuperati poco dopo, l’analisi del DNA presente sugli ovuli avrebbe consentito di attribuirne l’ingresso in carcere al predetto detenuto.
In un’altra occasione a fine ottobre 2023 alla periferia del Comune di Teramo, personale della Squadra Mobile della locale Questura effettuava il rinvenimento con contestuale sequestro di
n. 3 involucri di cellophane contenenti complessivi grammi 220 di sostanza stupefacente del tipo cocaina, accuratamente interrati alla base di un albero, nella disponibilità del detenuto anzidetto e dei suoi presunti complici presenti all’esterno del carcere, come sarebbe emerso da attività tecnica.
In un’altra occasione ancora, a metà dicembre 2023, presso la Casa Circondariale di Teramo, personale della Polizia Penitenziaria, in seguito ad indicazioni fornite dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo, rilevate dall’attività di indagine in corso, procedeva al controllo di un pacco destinato ad un detenuto, speditogli dalla propria madre, con occultati all’interno complessivi grammi 53 di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
Al termine dell’attività di indagine, il G.I.P. del Tribunale di Teramo, su richiesta della locale
Procura della Repubblica, ha disposto nei confronti di 8 persone, di cui 6 già detenute per altra causa, la misura della custodia cautelare in carcere, per i reati di spaccio di sostanza stupefacente con l’aggravante di aver commesso il fatto in carcere. Contestualmente alle misure cautelari sono state eseguite perquisizioni nei confronti degli arrestati, nonché di altri 7 soggetti.
L’operazione è stata eseguita nelle prime ore del mattino del 29 febbraio 2024 dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo con l’ausilio di personale del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, proveniente da Roma, Pescara, Napoli e Potenza, di Unità Cinofile Antidroga della Polizia di Stato di Roma e Pescara, nonché della Squadra Mobile di Chieti in relazione ad attività di perquisizione avvenuta in quella Provincia.
Nel corso dell’operazione sono state perquisite le celle dei detenuti oggetti di indagine, nonché degli spazi da loro frequentati all’interno del penitenziario teramano. Perquisizioni a detenuti sono state eseguite anche nei penitenziari di Roma Rebibbia, Viterbo e Pescara, ove nel frattempo erano stati trasferiti alcuni dei soggetti oggetti di indagine.
In particolare, le misure sono state eseguite nei confronti di 3 uomini già reclusi presso la Casa Circondariale di Teramo, di 3 soggetti, rispettivamente reclusi presso le Case Circondariali di Pescara, Viterbo e Roma Rebibbia, nonchè di 2 soggetti residenti nel Comune di Teramo.
Nel corso delle predette perquisizione sono stati sottoposti a sequestro un telefono cellulare rinvenuto all’interno di una cella di un detenuto della Casa Circondariale di Teramo, n. 2 panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish del peso complessivo di 50 grammi circa, sequestrate a un soggetto e postepay e telefoni cellulari sequestrati presso i domicili dei predetti soggetti.
Questi ultimi, al termine delle formalità di rito, sono state associate rispettivamente presso la Casa Circondariale di Civitavecchia (RM) e presso la Casa Circondariale Roma Rebibbia.
Inoltre, contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, personale della Squadra Mobile di Teramo e della Squadra Mobile di Chieti, ha effettuato perquisizioni personali e locali delegate nei confronti di ulteriori due indagati residenti nella provincia di Chieti. Tale attività ha permesso di sequestrare, un involucro contenente 15 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina, materiale per il confezionamento dello stupefacente; 2.570,00 euro in banconote di vario taglio; telefoni cellulari in uso ai predetti.
È stata, inoltre, eseguita perquisizione personale e domiciliare di iniziativa nei confronti di un uomo straniero domiciliato a Tortoreto, che ha consentito di sequestrare, segnalando il predetto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, 6 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo hashish, 0,75 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina, 31.900,00 euro in banconote di vario taglio, n. 2 banconote da 50 euro verosimilmente false, telefoni cellulari a lui in uso.
All’attività svolta presso la Casa Circondariale di Teramo ha presenziato il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo titolare del fascicolo relativo al procedimento penale.”