TERAMO – La vittoria di Alessandra Todde in Sardegna, seppur al termine di un tira e molla che è durato l’intera giornata di ieri, ha ovviamente galvanizzato il centro-sinistra abruzzese in vista del voto. Giudizi unanimi, quelli raccolti con Camillo D’Alessandro (Italia Viva), Daniele Marinelli (PD) e Giulio Sottanelli (Azione).

Camillo D’Alessandro: “Cosa lega la Sardegna all’Abruzzo? La stessa idea di prepotenza che viene sconfitta; l’idea dei padroni d’Italia, non fratelli, che pensano di poter imporre i candidati. Lì lo hanno fatto ed hanno perso ed in Abruzzo hanno una pretesa addirittura maggiore, quella di farci subire per un’altra legislatura un romano. E’ un’idea di prepotenza che non ha a che fare con il potere, ma con un’idea padronale della regione. Nessun automatismo tra Sardegna ed Abruzzo, se non un filo rosso che lega i prepotenti d’Italia da lì, dove sono stati sconfitti, a qui, dove gli abruzzesi si sono resi conto che ce ne possiamo liberare“.

Daniele Marinelli: “Il voto della Sardegna dice due cose: la prima è che c’è un vento nuovo che comincia a respirarsi nel Paese, la seconda è che quando c’è un progetto credibile, con una personalità credibile a guidarlo, i cittadini, sempre più delusi dal governo della destra, premiano quel progetto e cambiano la stagione. Questo è accaduto con Alessandra Todde e questo accadrà in Abruzzo con Luciano D’Amico. Ora ci aspettano due settimane nelle quale dobbiamo concretizzare il cambiamento: con grande energia e con grande determinazione gli saremo accanto in questi ultimi giorni di campagna elettorale e sono convinto che, dal 10 marzo, anche qui cambierà il governo della Regione e l’Abruzzo si riprenderà il proprio futuro, le proprie speranza e la propria dignità“.

Giulio Sottanelli: “Dalla Sardegna arriva un segnale che conferma la bontà della scelta di Azione in Abruzzo. D’Amico è la persona giusta e sono certissimo che l’esito dell’elezione sarda sia ulteriormente propulsivo per la vittoria finale, che cambierà le sorti della nostra Regione. Qui c’è bisogno di attrattività e di crescita, con i giovani che dovranno convivere con una realtà che vanti parametri almeno pari a quelli del Nord. Sono molto fiducioso e speranzoso nella vittoria di Luciano D’Amico, prossimo Governatore“.