TERAMO – Si chiude domani il periodo previsto per la presentazione delle osservazioni al PUMS adottato dall’amministrazione comunale. Si chiude un percorso che ha visto numerose occasioni di confronto con i cittadini e le associazioni, occasioni che manifestano comunque un particolare interesse delle parti sociali alle azioni amministrative che impattano in misura più o meno significativa sul futuro di Teramo con lo scopo, assolutamente condiviso, di raggiungere il miglior risultato possibile. Cosa emerge dal percorso effettuato? Riporto degli spunti di riflessione.
Nell’analisi del documento fornito ed approvato in giunta ci si è spesso domandato quanto i contenuti fossero percepiti “lontani” da ciò che la popolazione era pronta ad assorbire (vedi chiusura ponte San Ferdinando, ampliamento della ZTL). Tale circostanza è stata di interesse anche dell’amministrazione che ha comunque inteso attivarsi con la richiesta di un primo pacchetto di modifiche alla società incaricata per rendere il dialogo con i soggetti coinvolti meno distorto.
Evitando di entrare nel merito delle proposte di modifiche, ampiamente affrontate, si riportano alcune riflessioni, con lo scopo che in futuro si possa meglio tener conto di alcuni sostanziali aspetti.
Durante gli incontri effettuati con la popolazione interessata dal Piano per la Mobilità Sostenibile si sono riscontrate spesso delle distorsioni negli argomenti trattati, che risultavano non pertinenti al documento in esame. In particolare, è mancata sostanzialmente la consapevolezza che si stava discutendo di un documento pianificatorio, non dell’esecuzione di un contratto, né della programmazione immediata di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. Anche per tali episodi, sul tema della partecipazione permane comunque qualche incertezza di chi abbraccia l’idea che alcune tematiche di contenuto molto tecnico, tali da essere difficilmente comprese dal cittadino medio, debbano rimanere di competenza esclusiva degli esperti. A tal riguardo appare invece evidente che ad oggi è davvero difficile prescindere dall’ascolto della popolazione qualora le amministrazioni locali si ritrovino ad assumere delle decisioni di particolare impatto sulla cittadinanza, al fine di dare forza alle decisioni stesse. Una partecipazione che non deve solo limitarsi al rispetto di eventuali disposizioni normative in materia ma che introduca le opportune risorse (strumentali, finanziarie, umane) al fine di raggiungere un risultato ottimale e calibrare al meglio quella che può essere la visione dell’esperto di settore con le attese del cittadino. Una partecipazione che sia considerata un’attività da portare aventi in maniera permanente, strutturata.
In relazione alla previsione di scenari di lungo periodo, sarebbe altresì opportuno che il documento pianificatorio sulla mobilità sia comunque collegato anche ad altri documenti di pianificazione territoriali. Alcune proposte, quali ad esempio la chiusura al traffico del ponte San Ferdinando e l’allargamento della ZTL a Viale Bovio, potrebbero avrebbe maggior probabilità di concretizzarsi se nel lungo periodo, oltre alla necessaria riduzione dei mezzi circolanti, fossero accompagnate dal rafforzamento delle infrastrutture stradali periferiche (opere complementari alla variante SS80, nuova variante ANAS SS81 Scapriano-Cona, nuovo asse stradale Scapriano/Colle Parco/Colle Atterrato/Piano D’Accio).
A parere dello scrivente, ciò che è mancato prevalentemente nei confronti avuti con la cittadinanza è stata la concezione, per un’ampia fetta della popolazione, che la tutela dell’ambiente, la riduzione del numero di auto circolanti, l’aumento della sicurezza della mobilità attiva, rappresentino un’opportunità per il miglioramento della qualità della vita. Segno che risultano ancora necessari dei passi avanti (in progetti culturali, azioni strategiche per il coinvolgimento della cittadinanza sul tema) per sviluppare la consapevolezza che il patrimonio naturale può rappresentare un valore aggiunto per lo sviluppo della società teramana, in termini sociali, culturali ed economici. A tale scopo potrebbe altresì essere utile un ampliamento degli interventi che potranno essere realizzati mediante la Az 2 “Sviluppare campagne di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile” del PUMS adottato, puntando a progetti anche di più ampio respiro in materia ambientale. Di sicuro particolare interesse risulta il progetto “L’Autostrada delle Api” dell’Istituto Agrario di Teramo, cui hanno aderito l’università, l’Istituto zooprofilattico e il Comune di Teramo con un protocollo di intesa. Il progetto in esame passa infatti anche attraverso la stipula di un patto di collaborazione con i cittadini finalizzato a realizzare delle aree di sosta per le api sui propri balconi (i.e. mettere i fiori sul balcone). Rendere i cittadini consapevoli e responsabili nei confronti dell’ambiente creerebbe un terreno fertile, dal punto di vista culturale, anche per il miglior accoglimento da parte della popolazione di proposte in materia di mobilità sostenibile giudicate oggi in qualche modo “visionarie”.
Nel considerare in ogni caso già un buon risultato la fase di ascolto degli ultimi mesi, si auspica che si possano avere quindi i desiderati sviluppi e che tale pianificazione sia oggetto di monitoraggio e opportuno aggiornamento periodico.
Tommaso Colella