PINETO – La Regione Abruzzo ha recentemente approvato il terzo lotto delle opere di difesa della costa a nord della Foce del Torrente Calvano nel Comune di Pineto.
Questo terzo lotto si differenzia molto rispetto alle previsioni del primo e del secondo lotto inserite nel Piano di Difesa della Costa perché, invece di una barriera sommersa ad una distanza di 690 metri dal confine nord dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano (definita nel Piano la distanza minima per non compromettere la stabilità dell’AMP), prevede sei setti di scogliere emerse lunghe ciascuna 90 m, a 100 m dalla riva e poste a solo 200 m dal confine nord dell’AMP.
Di fondo si continua ad intervenire sugli effetti dell’erosione e mai sulle cause, spendendo centinaia di migliaia di euro di fondi pubblici per interventi che non producono i risultati attesi.
Nel caso specifico ci si chiede come sia possibile modificare così radicalmente una previsione del Piano di Difesa della Costa – che prevede un iter per l’approvazione articolato e partecipato – per approvare delle opere che, per lo stesso Studio Preliminare Ambientale della Regione, avranno un impatto di alta significatività (definendo alta significatività “un’interferenza elevata, caratterizzata da lunga durata o da una scala spaziale estesa, non mitigata/mitigabile, in alcuni casi irreversibile”): si prevede infatti un arretramento della linea di riva di 18 m nel tratto a nord dell’AMP Torre di Cerrano che si cercherà di mitigare con ripascimenti da 700.000 euro ogni anno!
L’AMP Torre di Cerrano ha espresso un motivato parere negativo sul progetto che peraltro presentava una documentazione molto lacunosa che non offriva valutazioni esaustive neppure sugli impatti ricadenti nella Zona Speciale di Conservazione “Torre del Cerrano” della Rete Natura2000 tutelata dall’Unione Europea, dallo Stato italiano e dalla Regione Abruzzo.
La mancanza di approfondimenti mette seriamente a rischio la linea di costa perché sicuramente la realizzazione di barriere produrrà effetti erosivi in altre parti del litorale.
Non è un caso che anche le associazioni di categoria Balneatori Associati Pineto e Nuova Associazione Pinetese Albergatori siano intervenute sull’argomento chiedendo più chiarezza, maggiore dialogo e condivisione degli obiettivi.
La fretta in questi casi non porta mai nulla di buono e non trova alcuna giustificazione se non forse nella volontà di approvare comunque qualcosa prima delle prossime elezioni regionali.