PESCARA – “L’immagine più emblematica della seduta del Senato di ieri, che ha approvato il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata, è la bandiera col leone di San Marco, simbolo del Veneto, esposta dai banchi della Lega, che torna a pieno titolo, sulla sua storica battaglia, ad essere la Lega nord. Fratelli d’Italia svende l’unità nazionale e baratta questa vera e propria porcata con il premierato, sulla pelle del Paese e del Mezzogiorno”. Lo dichiara Daniele Marinelli, segretario regionale del PD Abruzzo, aggiungendo: “Se venisse definitivamente approvato, il progetto Calderoli avrebbe effetti devastanti sull’unità del Paese e in particolare sulle aree più deboli. Le conseguenze sull’Abruzzo, che per molti versi è ancora la prima regione del sud, sarebbero pesantissime. Senza risorse per garantire ovunque diritti e servizi, e senza la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, l’autonomia differenziata non è altro che una secessione mascherata”.
“Tornano alla memoria le battaglie della destra italiana del passato, per difendere l’unità nazionale contro i disegni secessionisti. Possibile che Marsilio non provi vergogna, quando tradisce l’Abruzzo e difende questo progetto? Possibile che i patrioti di Fratelli d’Italia non si vergognino nemmeno un po’, dopo aver votato ordinatamente in Senato questo scempio, nel venire a chiedere i voti per le elezioni regionali? È troppo chiedere ai nostri avversari di abbandonare per un attimo la loro casacca e difendere quella della nostra regione, o a Marsilio di ricordarsi che oltre ad essere un rappresentante della Meloni è anche, incidentalmente, il presidente della Regione Abruzzo? C’è un limite a questa indecenza?”, continua il segretario Pd.
“Il PD si batterà alla Camera e, se servirà, promuovendo un referendum. Noi, in Abruzzo, ci batteremo per portare al governo della Regione Luciano D’Amico, che come primo atto ritirerà la disponibilità della nostra regione ad assecondare questa vergogna. Gli abruzzesi non ne possono più di essere trattati come se il loro territorio fosse una provincia di Roma”, conclude Marinelli.