GIULIANOVA – Il 20 Dicembre 2019, sei mesi dopo l’elezione a Sindaco di Giulianova, Jwan Costantini raccontò in un articolo di stampa di come stesse affrontando un grave problema di salute. A quattro anni esatti da quel 20 dicembre, il Sindaco, prossimo alla ricandidatura, torna a tracciare un bilancio, umano e non politico.
In campagna elettorale – ricorda oggi – non avevo reso pubblica la mia malattia. Non volevo che si pensasse che volessi strumentalizzarla a fini di propaganda o per condizionare il voto. I miei impegni da Primo Cittadino hanno convogliato altrove i miei pensieri, evitando che il melanoma diventasse un chiodo fisso e che i continui controlli monopolizzassero il mio quotidiano. E’ anche vero, però, che l’attività amministrativa mi ha sottoposto ad uno stress non indifferente, che solo grazie ai miei collaboratori, alla giunta e al personale degli uffici sono riuscito a gestire, evitando di esserne sopraffatto. La mia vita oggi? Non ho abbassato la guardia e continuo a tenere la malattia sotto controllo. Quello che mi domina, comunque, è la consapevolezza di quanto bella sia la vita. Il fatto di aver perso mio padre per la stessa causa ha aumentato la tensione, ma ringrazio Dio perché la situazione è stabile.
Il messaggio che ho lanciato ai giovani 4 anni fa – conclude il Sindaco Costantini – resta lo stesso: la vita è il dono più grande. Più grande del potere, dei soldi, del successo. E’ fondamentale allora lottare, stringere i denti e crederci sempre. Salvaguardare la salute facendo prevenzione è fondamentale, ma quello che più conta è gustare le cose che accadono ogni giorno. Anche se a volte non ce ne accorgiamo, ci sono dati ogni giorno doni straordinari, piccoli miracoli che non sono scontati. Se torno a dire questo, dopo quattro anni, è perché desidero che la mia testimonianza sia di stimolo e di incoraggiamento per le tante persone che stanno combattendo la loro personale sfida contro questo male silenzioso, che stravolge la normalità delle famiglie e lascia ferite profonde nel loro vissuto”.