Un momento di analisi e di approfondimento diretto dalla giornalista e conduttrice del Tg1 Maria Silvia Santilli, in una sala gremita, alla presenza di numerosi relatori, in primis, il dirigente del servizio di Prevenzione sanitaria, Medicina territoriale del dipartimento Sanità della Regione Abruzzo, Franco Caracciolo, per comprendere come le differenze legate al genere agiscano sullo stato di salute, per poter tracciare operazioni di prevenzione e cura mirati e personalizzati. “Con l’adozione del piano di prevenzione – ha aggiunto l’assessore Verì – abbiamo individuato gli obiettivi strategici, gli attori coinvolti e le azioni previste per una reale applicazione di un approccio di genere in sanità. La prevenzione passa attraverso corretti stili di vita. Quando si parla di malattia di genere si deve intendere un intervento personalizzato, perché c’è un’incidenza sulle patologie che si diversifica, sull’elemento femminile rispetto a quello maschile. Per stili di vita si intende l’insieme di comportamenti e azioni che vengono messi in pratica dagli individui nella vita di tutti i giorni e che incidono, in modo piuttosto significativo, sulla qualità della vita e sul benessere psico-fisico”.
L’attenzione al genere in sanità pubblica, è stato sottolineato, rappresenta una scelta strategica di politica sanitaria che ha come finalità l’appropriatezza nella prevenzione, nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione ed è indirizzata ad affrontare malattie comuni a uomini e donne, come le malattie cardiovascolari, neurodegenerative, autoimmuni, respiratorie e tumorali, che presentano importanti differenze tra i due sessi non solo nell’incidenza, ma anche nella sintomatologia, nella prognosi e nella risposta ai trattamenti – Regflash –