TERAMO – “32.400 metri quadrati, una imponente struttura nel cuore del centro storico: questo è l’ex Ospedale psichiatrico di Teramo, oltre sei secoli di storia e la chiusura definitiva venticinque anni fa. Una cittadella nella Città, luoghi da riaprire e far tornare a vivere per rilanciare Teramo, il suo tessuto culturale ed economico: è questo il progetto lungimirante e attento della Giunta di centro sinistra regionale a guida D’Alfonso che, tra il 2014 e il 2019, intercetta e impegna sull’ex Manicomio di Teramo 30 milioni di fondi Masterplan, utili al recupero della prima metà dell’intero complesso. Un’idea che già dall’annuncio permetteva di respirare aria nuova: ai cittadini, agli operatori della cultura, agli studenti e alle attività commerciali. La Cittadella della Cultura, la sede di importanti corsi di laurea, l’Università che torna a mescolarsi con il centro del Capoluogo”. Così, in nota congiunta, gli esponenti del Partito Democratico teramano: la Segretaria provinciale Pamela Roncone e i Consiglieri regionali Dino Pepe e Sandro Mariani.
“Una promessa interrotta nel 2020 dalla Giunta Marsilio. I 30 milioni vengono distratti per necessità legate all’emergenza Covid-19, ma resta l’impegno a ripristinare i fondi. Impegno ad oggi non mantenuto. L’ateneo teramano, soggetto attuatore, ha da tempo trasmesso in Regione tutta la documentazione necessaria per riavere il finanziamento Masterplan. Siamo agli sgoccioli di questo 2023 e a marzo 2024 si svolgeranno le elezioni regionali. In questi giorni a Teramo c’è un vivace dibattito, fatto anche di contestazioni, sulle scelte da operare per un rilancio del centro storico e dell’intera città. Non possiamo tacere che Marsilio non è stato in grado di mantenere un impegno fondamentale con Teramo, con i cittadini, gli studenti, i commercianti e le associazioni. Oggi potremmo parlare di centro della città in maniera diversa. Il nostro impegno sarà quello di ripristinare i fondi e avviare nel più breve tempo possibile un’opera di recupero davvero strategica che supporti l’azione amministrativa condivisa con i cittadini”, concludono Roncone, Pepe e Mariani.