TERAMO – La nuova Rete ospedaliera del centro destra prevede per la Provincia di Teramo solo tagli. E’ quanto emerge dalla conferenza stampa tenuta dal Consigliere regionale PD Dino Pepe, alla presenza del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e degli esponenti del Partito Democratico teramano. “Abbiamo più volte ribadito la nostra contrarietà ad una rete sanitaria che rappresenta un’umiliazione per il nostro territorio provinciale a vantaggio di altri territori – esordisce il Consigliere Pepe -. Per comprendere le scelte fatte su Teramo basta recarsi in un pronto soccorso del nostro territorio oppure richiedere una visita e attendere mesi, se non anni. Risonanze inaccessibili, pazienti che fuggono verso altre regioni, attese infinite per chi non può permettersi servizi a pagamento: ecco la sanità di Marsilio e Verì“.

“Dopo 5 anni dalla fine del commissariamento e la conclusione del Piano di rientro, ci aspettavamo investimenti in risorse umane e macchinari e invece dismettono, declassano, tagliano. Leggendo la documentazione è chiara la scelta di un solo DEA di I livello in tutta la provincia, quello del capoluogo di Teramo, che perde ben 3 UOC e, di fatto, è impossibilitato a competere con il presidio aquilano per l’attribuzione delle funzioni di II livello tra 36 mesi, stando ai parametri già oggi fissati nel cronoprogramma. Sull’Ospedale Mazzini ho presentato due emendamenti, entrambi respinti dal centro destra, il primo per far sì che anche Teramo avesse un numero congruo di posti letto di Terapia Intensiva Neonatale e non fosse un semplice centro di assistenza, come invece è previsto nel documento presentato da Marsilio e Verì. Il secondo emendamento per salvaguardare il reparto di Neurochirurgia che viene declassato a servizio di neurochirurgia della colonna”, spiega Pepe.

“Andando poi ad analizzare quanto proposto sul resto della nostra provincia, per gli altri 3 presidi, la situazione si fa drammatica – incalza il Consigliere Pd -. Ci saremmo aspettati delle risposte decise alle due problematiche che interessano la nostra rete ospedaliera: rafforzamento del presidio di Sant’Omero, ospedale di confine, per arginare la drammaticità della mobilità passiva pagata sia in termini sanitari che economici, il quale invece sconta il declassamento di due UOC, Chirurgia e Ginecologia-Ostetricia. Nessuna traccia neppure del rafforzamento del Presidio di Giulianova, il quale meriterebbe maggiore attenzione in considerazione del fatto che tale territorio costiero per quasi la metà dell’anno vive un incremento, quasi raddoppio, della popolazione/utenza residente e villeggiante, e che invece continua ad essere dimenticato negli atti di programmazione sanitaria regionale e, anzi, rischia di perdere anche un servizio fondamentale come l’UTIC. Sul presidio sanitario di Atri era lecito aspettarsi la giusta riconoscenza dopo lo straordinario lavoro svolto nella fase drammatica dell’emergenza Covid19, ed invece siamo costretti a fare i conti con il declassamento da UOSD a semplice servizio, precisamente quella di Oculistica, diretta in questi mesi con eccellenti risultati sia qualitativi che quantitativi”.

“Ieri in commissione tutti gli emendamenti da me presentati per scongiurare danni concreti alla sanità teramana e per mantenere almeno la situazione attuale, sono stati dichiarati non accoglibili dall’assessore Verì. Ora si passerà alle votazioni prima in Commissione e poi in Consiglio. Lì sapremo come la pensano i consiglieri di cdx del territorio. Ciò che più colpisce, infatti, è il silenzio complice dei Consiglieri regionali del centrodestra eletti in provincia di Teramo. Ciò che più ferisce è assistere allo svilimento della nostra sanità a discapito di tutti i cittadini dopo i sacrifici del commissariamento e del piano di rientro, superati grazie all’impegno delle giunte regionali precedenti”, conclude Pepe.

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