TERAMO – “Ancora un agente di polizia penitenziaria, questa volta in servizio nel carcere di Teramo, classificato di ‘media sicurezza’, ha rischiato la vita a causa di un tentativo di strangolamento da parte di un detenuto già noto per episodi precedenti di aggressioni violente. Solo l’intervento tempestivo e coraggioso dei colleghi, sempre in numero insufficiente a prevenire la diffusa ‘caccia al casco blu’, ha evitato il peggio, salvando l’agente”. Lo riferisce il Sindacato Polizia Penitenziaria (S.PP.) in una nota a firma del segretario generale Aldo Di Giacomo che aggiunge: “gli episodi come questo di Teramo sono già numerosi con la più grave sottovalutazione dell’Amministrazione Penitenziaria.

“Di questo passo se non si introducono adeguate misure per la sicurezza di tutto il personale potremmo trovarci – commenta il sindacalista – di fronte ad una tragedia umana. Noi continuiamo a mettere in guardia l’Amministrazione soprattutto perché tra i detenuti più violenti è fortemente diffuso il convincimento dell’impunibilità con al massimo il trasferimento in altro carcere dove magari ripetere l’aggressione”.

“Per porre freno ai continui atti di violenza – in media otto la settimana – è necessario dopo l’approvazione del decreto legge sicurezza che dovrebbe in qualche modo scoraggiarli, inasprendo le pene, dotare il personale di strumenti adeguati perché non è più possibile ‘volgere l’altra guancia’ e continuare a subire le aggressioni. All’agente che ha dovuto far ricorso al pronto soccorso dell’ospedale cittadino e alla sua famiglia va tutta la solidarietà del nostro sindacato”, conclude Di Giacomo.