TERAMO – Il prossimo giovedì 9 novembre sarà una giornata speciale nel borgo di Frondarola, così come da un appuntamento antico e che ora vuole riconquistare nuovo appeal e nuova luce. E non solo perché ospiterà l’ultimo appuntamento di quella intuizione bella ed emozionante che è stato il Festival dei borghi rurali della Laga: in questa data torna infatti a celebrarsi la festa patronale del Santissimo Salvatore. Una festa che accanto ai momenti di carattere più strettamente religioso – con la comunità stringersi attorno a padre Prasada – vede l’Associazione Culturale Alto Tordino porsi l’obiettivo di far riscoprire, valorizzandoli, alcuni aspetti tipici della cultura e delle tradizioni del borgo, evitando così il rischio che possano perdersi. Non ultimo, riaccendere l’attenzione su un dolce particolare del nostro territorio: i festeggiamenti dedicati la Santissimo Salvatore segnano infatti la riproposizione di un dolce dalla tradizione antica, la sfujate, che viene preparato nelle cucine delle donne di Frondarola solo, ed esclusivamente in questo giorno dell’anno dedicato al Salvatore.

Non si tratta, quindi, di un dolce natalizio e non lo si trova esposto nei banchi delle panetterie dedicati ai dolci da forno o in quelli delle pasticcerie. Le stesse donne frondarolesi abilissime nel conservarne “segreta” la ricetta (almeno nelle dosi e nelle varianti del ripieno che possono differenziarsi da famiglia a famiglia) sono le depositarie di questo “dolce del Re” che si presenta con la stessa pasta dei caggionetti ma il ripieno sceglie invece le mele cotte a pezzi. Questa volta un particolare valore aggiunto arriverà dal coinvolgimento di tre pasticceri eccellenti del territorio chiamati a proporre una loro personale rivisitazione de la sfujate. Sara dunque un pomeriggio intenso, quello di giovedì, fatto di momenti speciali.

Ad aprire i festeggiamenti, alle 17:00, sarà la celebrazione della messa in onore del Santo patrono a cui seguirà, alle 17:30 l’esibizione – come sempre emotivamente coinvolgente – del Coro degli Alpini di Teramo “Monti della Laga”e , alle 18:00, una breve processione con la benedizione del Santissimo Salvatore in una piazza fatta oggetto di un fresco restyling. Alle 18.30 le attenzioni si concentreranno su una tavola rotonda e a moderare sarà Antonio Paolini, nome di qualità del giornalismo di settore. Nel segno della piacevolezza e dell’affabulazione interverrà un tris di scrittori abruzzes: Gino Bucci, e si scrive Gino Bucci ma si legge L’Abruzzese fuori sede; Domenico Cornacchia, che riannoderà il filo del tema dello spopolamento partendo dalla realtà di San Vito di Valle Castellana, e Francesco Galiffa che entrerà invece nelle pieghe della vita nei borghi rurali anche in chiave di usi e abitudini enogastronomiche.

A siglare la serata sarà la piacevolezza di due momenti di intrattenimento musicale. Del primo sarà protagonista l’esibizione di Vito Valleriani, non vedente, campione europeo di organetto e “Fuori posto” molto amato nello spettacolo in tour che sta veicolando con successo il valore dell’inclusione. In bellezza il saluto conclusivo affidato al cantastorie per eccellenza, Roppoppò, che proporrà “Furnarole lu paesa mi”, adattamento della poesia di un indimenticato poeta dialettale del posto, Mario Bonanni. Perchè un borgo sa essere tutto questo: paesaggi e angoli da scoprire, patrimonio enogastronomico da valorizzante, arte e cultura che sanno diventare poesia. Perché un borgo è magìa – Nadia Ragonici, Presidente Associazione Culturale Alto Tordino