L’AQUILA – Torna all’Aquila il Teatro dei burattini dei Fratelli Ferraiolo, maestri burattinai dai primi del ‘900. La manifestazione, presentata oggi all’Emiciclo, animerà dal 28 ottobre al 5 novembre, la Villa Comunale, davanti il Palazzo del Consiglio regionale. Gli spettacoli inizieranno alle ore 17.00 e nei giorni festivi saranno previste repliche in orario mattutino. L’ingresso sarà gratuito, con la possibilità di contribuire con un’offerta libera. I fondi raccolti saranno interamente devoluti al progetto della Sala Multimediale della Scuola di Pediatria dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. L’evento è organizzato dall’associazione culturale L’Aquila Young con il patrocinio e il contributo del Consiglio regionale dell’Abruzzo, rappresentato nella conferenza di presentazione dell’iniziativa dal vicepresidente Roberto Santangelo, che ha detto: “Il Consiglio regionale è presente nella doppia valenza di organo legislativo e di palazzo delle istituzioni che si apre alla contaminazione delle associazioni. Sono felice di promuovere un’attività bellissima che ha la grande finalità di sostenere il reparto pediatrico del Capoluogo. Siamo sempre a disposizione di quanti richiedano il supporto del Consiglio per finalità benefiche o attività culturali”. “Abbiamo sposato subito la proposta del vicepresidente Santangelo di organizzare questo evento benefico – ha dichiarato il presidente dell’associazione “L’Aquila Young”, Marcello Di Giacomo – Ho chiamato il Primario della Clinica Pediatrica San Salvatore, il dott. Vincenzo Salpietro, che ci ha informato della necessità di materiale per la scuola di pediatria che ha da poco riaperto in città. Abbiamo quindi predisposto questo evento convinti che la generosità delle persone ci permetterà di dare un contributo concreto”. La pediatra Gabriella Bottone, intervenuta alla presentazione, ha definito l’iniziativa “di grande valore” e “di particolare significato per i bambini e per il risvolto benefico”. “I burattini – ha sottolineato la Bottone – sono giochi antichi ma sempre validi che insegneranno a queste nuove generazioni un modo di rapportarsi, un modo ludico diverso da quello virtuale a cui ultimamente sono abituati”.