ASSERGI – Oggi, 18 ottobre, è stata inaugurata la Bellotti Ion Beam Facility (Bellotti IBF), un’infrastruttura installata nei Laboratori sotterranei del Gran Sasso dell’INFN, che metterà a disposizione della comunità scientifica opportunità di ricerca uniche, in un ambiente protetto dai raggi cosmici. Grazie a queste caratteristiche del tutto peculiari sarà possibile effettuare ricerche, non solo per lo studio delle reazioni di fusione che avvengono nel cuore delle stelle, ma anche nell’ambito delle scienze applicate come le scienze dei materiali o la tecnologia quantistica.

La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza del Comitato di Valutazione Internazionale e del management dell’INFN. L’infrastruttura è stata intitolata a Enrico Bellotti, primo Direttore dei Laboratori del Gran Sasso e ricercatore particolarmente apprezzato, che ha incoraggiato l’installazione di LUNA 50 kV, un piccolo acceleratore sotterraneo per lo studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico. La sua lungimiranza è testimoniata anche dal fatto che il primo articolo scientifico relativo a questo acceleratore è firmato anche da lui.

“La partenza del nuovo acceleratore da 3.5 MV rende l’infrastruttura Bellotti IBF unica al mondo. Il programma scientifico che si sta approntando ha già riscosso un importante riscontro internazionale e la “call for project” lanciata qualche settimana fa ha già ottenuto un centinaio di adesioni. – commenta Ezio Previtali, Direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso – Con la nuova Bellotti IBF i Laboratori del Gran Sasso si proiettano in una nuova dimensione nello studio dei processi di astrofisica nucleare che avrà un notevole impatto sulla comprensione delle dinamiche stellari.”

Il nuovo acceleratore utilizzato nella infrastruttura è stato finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nell’ambito di un “Progetto Premiale” proposto dalla Collaborazione LUNA che, dopo i numerosi successi ottenuti in oltre 20 anni di lavoro con gli acceleratori LUNA 50 kV e LUNA 400 kV, nel 2007 ha evidenziato le potenzialità scientifiche di una macchina capace di raggiungere energie più elevate rispetto agli acceleratori precedenti. Negli anni successivi vengono definiti in dettaglio il progetto dell’acceleratore e dell’infrastruttura di supporto che viene finanziato anche dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. “Sono molto orgoglioso del fatto che sia stato possibile realizzare questa opportunità di ricerca unica al mondo. – afferma Matthias Junker, responsabile del servizio Acceleratori dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso – Grazie al lavoro congiunto di diversi servizi dei Laboratori, la Bellotti Ion Beam Facility aprirà il campo sia alla fisica delle stelle che al campo della fisica applicata”.

Nata da esigenze di ricerca per lo studio delle reazioni che avvengono all’interno delle stelle, ad oggi l’infrastruttura ha delle peculiarità tali per cui risulta particolarmente adatta anche a livello multidisciplinare, aprendo delle prospettive sulle scienze dei materiali. È stato quindi aperto un bando per la sottomissione di proposte scientifiche per l’utilizzo del fascio di ioni sia nell’ambito dell’astrofisica nucleare che delle scienze applicate; le proposte scientifiche saranno analizzate dal Program Advisory Committee (PAC) e selezionate in modo tale che le relative attività di ricerca possano iniziare a partire da marzo 2024.