PESCARA – “Albergo Vittoria”, l’albergo degli internati dell’alta societa?: quattordici stanze che diventano un crocevia di storie che si sfiorano e talvolta s’intrecciano, sullo sfondo della Seconda Guerra mondiale. “Albergo Vittoria” e? l’ultimo libro dello storico Gianni Orecchioni. Edito da Carabba di Lanciano (Ch) racconta l’internamento e/o il confino dell’alta societa? tra il 1940 e il 1943, in un piccolo albergo, dismesso, a Lanciano, dove, in quell’epoca vennero relegati in centinaia, tutti ritenuti pericolosi dal regime. “Erano ebrei, stranieri – si legge nel prologo – antifascisti, cittadini di Paesi nemici, gente sospettata di spionaggio”. Qui le vicende di manager, nobili, imprenditori e politici s’intersecano in un racconto affascinante, scaturito da venti anni di ricerche storiche, non solo negli archivi pubblici, ma anche all’interno delle stesse famiglie dei protagonisti. Nel testo, la cui forma di scrittura rimanda piu? al genere della narrativa che a quello del saggio, i capitoli vengono scanditi attraverso le stanze e i tavoli dell’alberghetto, come in un romanzo. Nel testo, di 463 pagine, non c’e? invenzione letteraria; compaiono, invece, personaggi particolarissimi, alcuni dei quali hanno fatto la storia d’Italia e continueranno a farla dopo l’8 settembre.

Tra loro, ad esempio, c’e? Aldo Finzi, “molto noto alle cronache” dell’epoca, “altissimo, plurimedagliato”, insignito di riconoscimenti anche per aver partecipato al volo su Vienna, giornalista e appassionato di velocita? e di moto, il cui arrivo nell’albergo suscita “un subbuglio generale”. Nel primo governo Mussolini, aveva assunto il ruolo di sottosegretario al ministero dell’Interno. Finisce nelle Fosse Ardeatine.

Oppure ecco Dino Philipson, che e? stato sostenitore di Mussolini e deputato, e che e? caduto in disgrazia dopo aver compreso che Mussolini “si era preso gioco dei liberali”. E’ un milionario, che ha vissuto tra l’Italia e Parigi, coltivando la sua passione per auto di lusso – come le Rolls-Royce – e cavalli.

Enrico Viglia e?, invece, rampollo di famiglia aristocratica, che in barba agli studi militari, ha scelto l’affascinante mondo dello spettacolo e della danza, sulla scia di Rodolfo Valentino, di cui condivide “le origini pugliesi, il carattere indisciplinato, il mestiere di ballerino e la fama di latin lover”. Insomma uno e tanti mondi ruotano nell’Albergo Vittoria.

C’e? anche chi denuncia soprusi sessuali e stupri, come quelli raccontati da Angelica Sznewic in una lettera inviata a Donna Rachele Mussolini, da cui non avra? mai risposta. Nel libro anche due bambine straniere, di pochi mesi, Katarine e Daisy, che si ritroveranno da grandi,legate da un paio di scarpette figlie di “quel camminare lungo strade pericolose e impervie dell’attraversamento del fronte, la prigionia, la guerra, la bella amicizia con una famiglia di ebrei perduta per sempre, senza aver avuto neanche la possibilita? di conoscerne il destino”.

Il libro sarà presentato giovedì 19 ottobre alle ore 18 a Pescara, presso FLR in Via Paolucci 71. Dialogherà con l’autore Maria Rosaria La Morgia.