TERAMO – “Storie di ordinaria disperazione. Storie di disagio ed emarginazione. Anche a Teramo centinaia di famiglie fanno i conti con la sopravvivenza e la vita al di sotto della soglia della dignità. Dignità che per molti passa per poter avere un tetto stabile sulla testa sotto il quale tornare la sera e riposare, una porta da aprire a piacimento per uscire ed affrontare la vita di tutti i giorni, un letto, un tavolo, una sedia, una doccia per potersi sentire, finalmente, uno come gli altri”. Duro l’intervento sull’emergenza abitativa in città da parte del Segretario Provinciale del Sicet Teramo Antonio Di Berardo, che descrive le difficili condizioni di vita di alcuni nostri concittadini.

“Pietro Di Bartolomeo, operaio di anni 57 una famiglia composta da 7 persone da sostenere economicamente e moralmente per la difficile e grave situazione che versa – prosegue il segretario del Sindacato degli Inquilini -. La moglie impossibilitata a lavorare in ragione della necessaria assistenza da prestare ai 5 figli minori. L’unica fonte di reddito mensile del ricorrente è di 750 euro, è una paga che non permette assolutamente una vita dignitosa e che non può più passare inosservata. Un ulteriore aggravamento dovuto da una situazione familiare avversa che colpisce straordinariamente tre dei suoi 5 figli. Due evidenziano difficoltà di apprendimento scolastico ed un’altra colpita da una patologia tumorale e altre gravi patologie, tutto documentabile e documentato al Comune di Teramo, al Sindaco Gianguido D’Alberto, all’Assessore Ilaria De Sanctis e al Prefetto di Teramo Dott. Fabrizio Stelo ed al sottoscritto. Per rendere ancora più critica tutta la situazione, ci si mette anche il rilascio dell’immobile di via Gasbarrini entro la data del 30 novembre 2023″.

“Clara Terribile, ha 75 anni una storia di lungo periodo – è l’altra storia descritta da Di Berardo – incatenatasi davanti al tribunale di Teramo ben tre volte, la prima nel dicembre 2022, successivamente nel febbraio 2023 e maggio 2023, senza alcun risultato. Una donna che ha perso tutto, è stata cacciata dalla sua casa che le era stata concessa dal giudice dopo la separazione dal marito. Il provvedimento è stato emesso nel 2020. Clara percepisce una pensione di 800 euro, il lavoro professionale che ha svolto è stato considerato dalla Previdenza sociale lavoro artigianale penalizzandola a livello contributivo. Clara dorme e vive dentro la propria vecchia auto, ha lavorato una vita intera, ha formato migliaia di persone, ha agito nel sociale. Clara scrittrice ed esperta nel mondo della formazione professionale riconosciuto dalla Regione Abruzzo, ma anche ‘fragile nel fisico mentre lucida e determinata’. La signora Clara critica le istituzioni per averla lasciata al proprio destino, dice di non avere più la forza di reagire in quanto delusa. E’ palese la sua frustrazione e dice di ‘compiere  qualche atto incontrollato. Ho lavorato una vita intera, ho formato migliaia di persone, ho agito nel sociale, e mi trovo ora a combattere per avere i miei diritti, come quello di avere un tetto dove ripararmi’. Dietro queste situazioni si nascondono altre problematiche di vita coniugale, tipo separazioni e si entra in un punto di non ritorno”.

“Alla luce di tutto quanto rappresentato, il Sicet – Cisl chiede al Sindaco Gianguido D’Alberto, di assegnare alle persone che versano in queste condizioni un alloggio provvisorio a titolo d’urgenza alla stregua di quanto previsto dall’articolo 15 L.R. n. 96/1996, ove poter condurre una vita dignitosa la propria realtà familiare. Il Sicet chiede, inoltre, di aprire urgentemente un bando per emergenza abitativa, ormai ferma da 4 anni per sopperire momentaneamente alle centinaia di richieste di un alloggio adeguato alle proprie esigenze”, conclude il segretario provinciale Di Berardo.