TERAMO – Lo avevamo anticipato e torniamo sul problema della comunicazione, con l’amministrazione comunale di Teramo che continua a peggiorare giornalmente. Oramai è quasi consuetudine quella di restare ancoratissimi alle veline, con un modus operandi che era non di tutti nella prima legislatura e che oggi, nella giunta bis di Gianguido D’Alberto, è di tanti, quasi della totalità.
Manca la struttura? Non è questo il problema, anche se la stessa presenta delle lacune rispetto a ieri, sempre restando in attesa di buone nuove (ce lo auguriamo…) che arriveranno. Il problema ha il sapore della mancanza di collaborazione, quasi di rispetto e di educazione nei riguardi di chi è chiamato a dover svolgere quotidianamente il proprio lavoro.
Non è più ammissibile che dietro ad una, due, tre e più telefonate, spesso non ci siano riscontri: non può un amministratore della nostra città fare affidamento esclusivo sulle veline di parte. Non è corretto, non è ammissibile, è sbagliato ed è oramai una consuetudine divenuta insopportabile.
Nel calderone c’è anche la Provincia del Presidente Camillo D’Angelo, sia chiaro, ma qui i rapporti con l’Ente che cambierà presto (in meglio? – ndr -) sono praticamente nulli, perché c’è un’aggravante: se non si è presenti ad un evento, si corre il rischio d’essere informati con qualche giorno di ritardo!
Decidessi in autonomia saprei come agire e sarebbe cosa ovvia, giusta e conseguenziale: spero di riuscire nell’intento di poter esercitare tale volontà nel rispetto del nostro gruppo di lavoro.