TERAMO – In merito al comunicato stampa del Sindaco, Gianguido D’Alberto, di venerdì 6 ottobre 2023 – e alle
successive dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa – non posso non svolgere alcune doverose rettifiche e
precisazioni, che muovono, si deve rilevare, dal rispetto della disciplina contrattuale di cui alla Convenzione,
siccome a suo tempo determinata dall’amministrazione comunale in sede di gara. Disciplina vigente ed efficace
dal lontano 2006-2008, che ho ovviamente ereditato all’esito del mio subentro.
Talune premesse, indispensabili per consentire a chiunque, e, soprattutto, ai tifosi del Teramo Calcio, di comprendere appieno la situazione e di compiere ogni conseguente valutazione. Anche a tutela della sicurezza del sottoscritto e della sua famiglia, che continua ad essere minacciata.
La disciplina del rapporto concessorio (attualmente non in equilibrio) – e, dunque, anche dell’utilizzo dello Stadio in favore del Teramo Calcio – trova essenzialmente fondamento, oltre che nella normativa di settore allora applicabile, nella Convenzione e nei relativi allegati, prevedendo:
– da un lato, quale caratteristica imprescindibile propria di qualsiasi operazione di partenariato pubblico e privato,
l’equilibrio economico finanziario, riservando ad un determinato documento, il c.d. PEF (Piano Economico Finanziario), il compito di esplicitare i presupposti e le condizioni di base che determinano l’equilibrio degli investimenti e della connessa gestione per l’intera durata del contratto, salva la possibilità, al verificarsi di taluni fatti idonei a determinarne l’alterazione, di revisionarlo, nel rispetto di procedimenti e condizioni previste dalla legge;
– dall’altro, concentrando per ora l’attenzione solo sui profili evocati dal Comune, un regime di locazione a titolo oneroso, e non gratuito, relativo all’utilizzo dello Stadio Bonolis, fissando, in un allegato, anche dei parametri economici volti a determinare la misura del canone di locazione spettante al concessionario.

Dunque, due prime notazioni, per mere esigenze di chiarimento che, si ripete, muovono unicamente dalla disciplina contrattuale e, pertanto, non sono di certo in alcun modo imputabili al sottoscritto: il concessionario, fermo l’indubbio impegno a destinare lo stadio, tra l’altro, alle partite di calcio della squadra di Teramo, ha il dovere di manutenerlo e il diritto a ricevere un canone, incidendo tale costo-ricavo, assieme ad altri, nel complessivo equilibrio economico del rapporto. Per l’effetto, qualsiasi eventuale variazione di tale fattore – figuriamoci il completo azzeramento del canone –, non ascrivibile al concessionario, deve, nel rispetto del contratto e comunque della legge, comportare ovviamente una conseguente variazione dell’originario PEF.
La salvaguardia di siffatto equilibrio risponde, peraltro, non solo all’interesse del concessionario privato, essendo posto a tutela della tenuta della concessione, anche in vista della restituzione al Comune proprietario.
Ciò precisato, riservando ai miei professionisti ogni migliore valutazione e iniziativa nelle sedi competenti, suscitano davvero stupore, sotto diversi profili, le dichiarazioni del Sindaco. Con ogni più ampia disponibilità a fornire piena evidenza documentale, si deve precisare che:
– il Sindaco ha fornito una lettura davvero censurabile, orientando così i lettori e gli ascoltatori, delle numerose
proposte formulate dal concessionario per iscritto, ciascuna delle quali debitamente asseverata, a tutela
dell’equilibrio economico del rapporto. Proposte, una delle quali sfociata anche nel pendente procedimento
arbitrale, che rientrano tra le legittime iniziative del concessionario, non costituendo di certo una ‘aggressione’ al Comune (questa l’espressione utilizzata dal Sindaco in occasione dell’intervista del 7 ottobre u.s., rilasciata alle emittenti Super J e TRSP, riferendosi all’arbitrato promosso da Soleia, e, perciò, all’esercizio del diritto, costituzionalmente garantito, di far valere le proprie ragioni dinanzi all’organo competente. Espressione, semmai,
suscettibile solo di alimentare ulteriormente la tensione, anche sociale);
– mai, si ripete mai, l’attuale concessionario aveva proposto la riduzione del canone quale argomento per ottenere la revisione del PEF, fondandosi su ben altri presupposti. Anche qui massima disponibilità a condividere pubblicamente ogni proposta di revisione, se necessaria a fare chiarezza: nessuna, si ripete, nessuna delle proposte formulate affrontava tale argomento. E’ stato il Comune, senza per questo volergli attribuire alcuna colpa, ad iniziare ad introdurre il tema, condizionando, semmai, il suo accertamento alla revisione del PEF alla condivisione di una nuova disciplina circa l’utilizzazione del Bonolis. Tanto è vero che la scrivente, d’intesa con l’asseveratore e con gli uffici del Comune a tal fine preposti, ha originariamente replicato, per iscritto, che non era possibile prevedere una riduzione del canone di locazione dell’impianto sportivo perché tale modifica avrebbe inciso, ovviamente, sull’equilibrio del nuovo PEF (richiedendo, peraltro, un corrispondente prolungamento della concessione). In ogni caso, al fine di non pregiudicare il dialogo in corso, la scrivente, sempre per iscritto, ha proposto al Comune di raggiungere sostanzialmente il medesimo risultato non toccando il Pef e facendo assumere ad altra società del Gruppo – come già pattuito per questa stagione, chiedetene conferma al Presidente della squadra – impegno ad offrire sponsorizzazione in favore del Teramo calcio così da ‘incidere’ di fatto sul canone di locazione riducendolo rispetto alle tariffe vigenti. All’esito di una prima condivisione di massima, il Comune ha chiesto poi che la riduzione fosse invece contemplata nel nuovo Pef, obbligando per l’effetto la scrivente, che si è resa a tal fine ancora una volta disponibile, a redigere un nuovo ed ennesimo documento di revisione, con ogni conseguente prolungamento della concessione;
– non corrisponde al vero che sia stata Soleia “nel componimento bonario… a tirarsi indietro all’ultimo momento”,
senza invece riconoscere, come peraltro avvenuto dagli stessi uffici del Comune, l’immenso sforzo profuso, recependo ogni qualvolta, urgentemente, le diverse, tardive e lacunose richieste di chiarimento che invece giungevano sempre e solo a pochi minuti dall’udienza arbitrale, producendo solo effetti dilatori. E, questo, vale
anche per le osservazioni del DIPE, alle quali il concessionario si è voluto comunque attenere per quanto, peraltro, non vincolanti;
– il Sindaco non può non riconoscere che – sebbene questa sia stata formulata, perlomeno sino ad oggi, solo
verbalmente – di aver ricevuto, direttamente o indirettamente, per il tramite del Consigliere Sandro Mariani, proposta di “far giocare e far allenare gratuitamente la squadra di calcio della Città di Teramo all’interno dello stadio Bonolis”, fermo ovviamente ogni riflesso sulla concessione;
– quanto ai concerti, fin dalle prime interlocuzioni, è stato chiarito che per realizzarli era necessario investire sulla protezione del manto del campo da giuoco e, quindi investire su infrastrutture innovative per lo Stadio che devono essere computate nella revisione del PEF;
– il Sindaco sottolinea come “la strada da seguire sia quella di separare la gestione economica da quella sportiva,
che deve tornare alla città e alla squadra di calcio”. Non si contesta, ovviamente, che possa essere un percorso
senz’altro meritevole, ma si segnala che tale ‘separazione’ è, allo stato, per fatti di certo non imputabili allo scrivente, del tutto contraria all’attuale disciplina economica determinata dal Comune in sede di Convenzione.
Ciò precisato, con la presente, sperando che non residuino questa volta dubbi di sorta, la Soleia, ancora una volta – oltre ad invitare il Sindaco a non utilizzare espressioni che rischiano solo di alimentare ulteriori tensioni, anche sociali, a danno del sottoscritto e della mia famiglia, con ogni conseguente responsabilità al riguardo – si ribadisce, anche pubblicamente, la disponibilità da ultimo manifestata ad accogliere le istanze del Comune consentendo al Teramo calcio di disputare le partite senza corresponsione di alcunché, per l’intera durata del rapporto concessorio, superando perciò l’attuale disciplina, a fronte, ovviamente, nel rispetto della Convenzione e della normativa vigente, di una conseguente e imprescindibile revisione del PEF originario che, si ripete, si fondava e continua a fondarsi su un regime oneroso e non gratuito della locazione dello stadio.
Dunque, nessuna ‘scusa’ o, più precisamente nessun “tentativo di tenere sotto scacco la città, l’Amministrazione e la squadra di calcio” – qui si ha nuovamente riguardo alle gravi e diffamatorie dichiarazioni del Sindaco, che non meritano ulteriori commenti se non quello di fargli assumere ogni responsabilità – ma, si ripete, solo l’esercizio di un diritto, contrattualmente previsto, conseguente ad una richiesta del Comune che, alterando l’equilibrio economico e finanziario della concessione, esige di essere ripristinato.
Diversamente ragionando, fermo il diritto della scrivente a proseguire il procedimento arbitrale per accertare la revisione di un Pef che non tocca minimamente il profilo della locazione dello Stadio, residuano due scenari alternativi: rispettare ovviamente, per l’intera durata del rapporto contrattuale, il regime economico attuale, imposto da sempre dal Comune, di certo senza alcuna ulteriore disponibilità a far assumere impegni economici da parte di società terze; risolvere immediatamente l’intero rapporto contrattuale, con restituzione al Comune della Concessione e, ovviamente, anche dell’impianto, a fronte del riconoscimento anche di quanto previsto, anche qui, dal contratto e dalla normativa vigente.
Spero di essere stato chiaro e, ancora una volta, alquanto disponibile, avendo peraltro ribadito, anche per iscritto, l’ultima proposta di azzerare integralmente il canone di locazione dell’utilizzo dello Stadio per l’intera durata del rapporto, purché ciò avvenga nel puntuale rispetto della disciplina contrattuale e della normativa vigente.
Auspico infine che non si ripetano certe affermazioni e dichiarazioni, soprattutto quelle condivise pubblicamente, provenienti peraltro dal Sindaco, che, oltre ad essere non veritiere, costituiscono la base per alimentare ulteriormente l’attuale tensione. E, dunque, accuse di ‘aggressività’ per aver promosso una causa ovvero di “tenere sotto scacco un’intera città, oltre all’amministrazione e alla squadra”, non saranno di certo più tollerabili – Ing. Franco Iachini, Amministratore Unico Soleia Srl –