ISOLA DEL GRAN SASSO – Inaugurata, presso il Museo d’arte sacra Staurós, sito nel Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Isola del Gran Sasso D’Italia, TE), la mostra “Miti e memorie del Mediterraneo nell’arte di Renato Coccia”. L’inaugurazione si è aperta con i ringraziamenti e la presentazione della mostra da parte del Prof. Viriol D’Ambrosio, Presidente della Fondazione P. Celommi ETS. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Isola del Gran Sasso d’Italia, Ing. Andrea Ianni, del Rettore del Santuario di San Gabriele, P. Raffaele De Fulvio, del Viceprefetto Dott.ssa Marinella Iodice, e del Responsabile del Museo Stauròs, P. Vincenzo Fabri, la Prof.ssa Simona Santoro, docente di materie letterarie presso il Liceo Scientifico “A. Einstein” di Teramo e docente a contratto presso UNICH, ha tenuto l’intervento “La persistenza del mito classico nell’immaginario occidentale. Alcune riflessioni”. L’intervento si è incentrato sul concetto di mito, sia come base della letteratura greca, sia nelle sue implicazioni nella cultura contemporanea, per poi trattare il legame tra il mito e la spiritualità, nonché il rapporto tra giovani e anziani, rappresentato dall’immagine di Enea che porta in salvo il padre Anchise. La presentazione si è conclusa con un intervento del Prof. Nino Falini, curatore della mostra insieme alla Dott.ssa Krizia Di Edoardo. La mostra è stata realizzata grazie all’impegno del gruppo di lavoro costituito da Benedetta Clementoni, Enrico D’Andrea e Criseide Toscani.

La mostra si inserisce nell’ambito del progetto “I colori della vita”, sviluppato in partenariato con la Pro Loco di Castelli e la Pro Loco di Torricella Sicura, e sostenuto dalla Regione Abruzzo, dal MLPS, dall’Università degli Studi di Teramo. Organizzata dalla Fondazione Pasquale Celommi ETS e dall’Associazione Amici di San Gabriele Dell’Addolorata Onlus, l’iniziativa consente di visionare, per la prima volta, alcune delle opere appartenenti ai quattro cicli di disegni, incisioni e dipinti che il maestro Renato Coccia ha dedicato alla mitologia greco-romana.

Le classi delle scuole secondarie, inoltre, hanno la possibilità di fruire della mostra partecipando a visite guidate e laboratori didattici che si terranno lungo tutto il periodo di apertura della mostra. L’iniziativa ha la finalità culturale di diffondere tra le nuove generazioni la conoscenza e l’interesse per il mondo classico, inducendo gli studenti a dare letture personali e interpretazioni attuali alle storie narrate nella “Biblioteca” dello Pseudo-Apollodoro, nelle “Metamorfosi” di Ovidio e nell’”Eneide” di Virgilio.

Il Maestro Renato Coccia ha, infatti, illustrato i tre capolavori della letteratura classica con più di 200 opere, tra incisioni, oli su tela e disegni su cartapaglia, e ha concluso la tetralogia con il ciclo dei “Ritratti senza volto. Disegni dei miti greci e di Roma antica” (2023). I primi tre cicli sono intitolati “L’Eneide. Penna, Gouache e carta paglia” (2020), “Le Metamorfosi di Ovidio. Disegni, Incisioni e Quadri” (2021), “Apollodoro, Biblioteca. Incisioni e Disegni” (2022). L’esposizione, di alto valore artistico, accoglie 21 disegni e 23 opere che illustrano, rispettivamente, l’Eneide e le Metamorfosi, 25 opere appartenenti al ciclo della Biblioteca e 22 ritratti. Le opere, piena espressione della passione coltivata dal Maestro Coccia per la mitologia greco-romana, gettano un ponte tra il nostro mondo e un passato mitico, nel quale affondano le radici della cultura occidentale.

Nato a Sant’Omero (TE) il 22 giugno 1935, Renato Coccia trascorre l’infanzia nel paese natale, per poi trasferirsi a Genova, dove frequenta la “Scuola d’Arte per disegnatori” ed esordisce, negli anni Sessanta, come pittore e incisore. A partire dagli anni Ottanta espone, nelle sue prime mostre personali, opere di carattere figurativo, nelle quali i paesaggi campestri e i borghi marinari rimandano ai ricordi dell’infanzia. L’elemento autobiografico e il motivo naturale e paesaggistico tornano nelle mostre di Milano, “Paesaggi e rimembranze” (2004) e di Genova, “Stagioni” (2005). A partire dagli anni Ottanta, i temi di carattere storico si affermano come nuove fonti d’ispirazione per l’artista: tra il 1988 e il 1991 realizza le raccolte “Briganti d’Abruzzo” e “La guerra civile nell’Abruzzo Teramano” (1860-1861). Il tema religioso assume, nell’opera dell’artista, un ruolo altrettanto rilevante: nel 2007, nella chiesa di Santa Zita di Genova, allestisce “Il volto della passione” e, in occasione dell’Anno Giubilare (2015), espone la raccolta “Santi e Beati d’Abruzzo”. Al motivo letterario, invece, sono dedicate le mostre “La Divina Commedia negli ex libris di Renato Coccia” (Sant’Omero, 2008 e Sassoferrato, 2012) e “Se solo fossi stato poeta, incidere e dipingere Giacomo Leopardi in 49 opere” (Genova, 2018 e Isola del Gran Sasso, 2018).

La mostra “Miti e memorie del Mediterraneo nell’arte di Renato Coccia” è aperta al pubblico, su prenotazione, dal 6 ottobre al 5 novembre 2023, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, dal lunedì al venerdì, e dalle ore 9:00 alle ore 18:00 il sabato e la domenica.