TERAMO (Andrea De Aloysio) – Teramo-Giulianova è sempre Teramo-Giulianova e va oltre la categoria in cui si disputa.

E’ una gara anomala per entusiasmo, passione, rivalità. Il raggiungimento di questi numeri di presenze non mi sorprende perché questa volta, oltre alle caratteristiche già riportate, c’erano altri due fattori che hanno fatto “esplodere” i numeri: l’interesse di classifica ed il fatto che il derby mancasse da oltre quindici anni. Mi sorprende invece il fatto che il “Bonolis” sia sold-out con soli 5.360 spettatori paganti: questa cosa lascia molti dubbi e molti interrogativi che dovranno avere risposte in futuro, una volta passato l’evento sportivo.

Come può uno stadio progettato per 12.000 posti essere omologato solo per 7.449 e non poter vendere più di 5.360 biglietti? Se è dipeso da motivi di ordine pubblico, un “Fadini” invece attualmente “malridotto”, quanti ne potrebbe ospitare nel derby di ritorno?

E quanti di questi potrebbero essere di sponda teramana? Se il “Bonolis” era stato progettato per avere uno stadio più sicuro e capiente, perché ci si è fermati solo a 5.360 spettatori paganti?

Lo sapete qual è il paradosso? Il 1° Aprile 1984, nel Vecchio Comunale, si disputò un derby tra Teramo e Giulianova (finì 0-0) che registrò il maggior numero di spettatori paganti della storia; i biglietti staccati furono 5.784. Eravamo stipati come sardine, ma tanti furono.

Ebbene, l’accogliente e ultramoderno “Bonolis”, nonostante la stessa passione di quei tempi, non è riuscito a poter garantire gli stessi numeri del vetusto ed angusto Vecchio Comunale!

Vecchio Comunale batte Stadio Bonolis 5.784 a 5360! Paradosso, ma anche amara verità!