CORTINO – Domani 1 ottobre alle ore 11 ci sarà la commemorazione dell’eccidio di Fonte Palumbo, una strage che ottanta anni fa decimò un’intera comunità e di cui ai giorni nostri si è persa la memoria.

La mattina del 28 settembre 1943, i tedeschi battevano in ritirata. Erano nervose le loro truppe. Qualche giorno prima altri soldati erano stati aggrediti e trucidati dai partigiani e, nella ritirata, cercavano i colpevoli.
Si imbatterono in una cantina a Fonte Palumbo. Durante l’ispezione, alcune casse di munizioni e delle scarpe militari furono rinvenute. Quel materiale sospetto, abbandonato lì qualche giorno prima dai ribelli, bastò per decretare la morte di sei compaesani.
La loro fucilazione avvenne sotto gli occhi delle mogli, delle figlie e dei neonati.

Domani 1 ottobre alle ore 11 la comunità locale , con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Cortino, commemorerà questa strage.
Perché questa strage non deve essere dimenticata.

AI CADUTI DI FONTE PALUMBO
di Agatino Fulgidezza.

Stormi d’uccelli neri volano bassi mentre
nere nuvole s’addensano nel cielo.
Sei amici, sei fratelli,
riuniti attorno al rosso nettare di Bacco
chiacchierano allegramente mentre
giocano a briscola e a tressette.
S’odon lontano degli spari e
un rombo d’auto che in fretta s’avvicina.
Sei amici, sei fratelli,
sei uomini liberi,
con forza vengon presi e
davanti a bocche di fuoco arroventate
posti
una raffica, poi…
Sei amici, sei fratelli,
sei vittime innocenti
d’una guerra fratricida, sei famiglie per sempre distrutte.
E dopo?!
A quanti toccherà
questa triste sorte?