GIULIANOVA – L’equilibrio ambientale e la bellezza del paesaggio marino (la vista del mare, l’ampiezza dell’arenile, gli scorci panoramici, quel che resta della macchia mediterranea) sono un bene in sé e nel contempo sono le nostre risorse più efficaci per garantire un’economia di qualità nel settore turistico, duraturo nel tempo, capace di attrarre turisti, specialmente ora che altrove si profila la crisi del turismo balneare poco attento agli aspetti naturali e paesaggistici.
Riteniamo che la tutela ambientale e paesaggistica dell’arenile e dei lungomari giuliesi sia fondamentale per la nostra città. La Variante al Piano Demaniale Marittimo presentata da Costantini e dalla sua maggioranza invece è l’applicazione anche a Giulianova del famigerato “modello Ostia” (fatto conoscere da tante trasmissioni televisive) che è un modello arretrato, perdente, rapace e poco sostenibile. Tutti ormai lo rifuggono ma qui Costantini, Giorgini e Di Carlo lo spacciano, incredibilmente, come la modernità, il futuro!
Ispirano le nostre Osservazioni queste finalità:
1) Salvaguardare la preziosa sabbia del nostro bell’arenile e il nostro peculiare paesaggio marino.
2) Rendere il mare sempre più pulito e trasparente.
3) Tutelare la vista mare dai lungomari e recuperarla ovunque possibile nelle strade che vi sboccano.
4) Evitare ulteriore consumo di suolo (arenile) e l’eccessiva antropizzazione della spiaggia (come indica la Soprintendenza nei pareri del 2014 e del 2022).
5) Evitare l’installazione di impianti impropri o impattanti sulla sabbia (come indica la Soprintendenza nel parere del 2022).
6) Mettere a disposizione una percentuale maggiore di spiagge libere pari al 30% dell’intero arenile, ben distribuite su tutto l’arenile e non troppo frammentate al fine di poterle gestire più facilmente.
Abbiamo presentato 29 Osservazioni da discutere ora in Consiglio Comunale con l’intento costruttivo di tutelare sotto il profilo ambientale e paesaggistico una delle porzioni più belle e delicate del nostro territorio e di promuovere un’economia turistica duratura con scelte improntate alla sostenibilità ambientale.
Le nostre posizioni sono confortate dai pareri degli Enti sovracomunali:
• Il Piano del Demanio Marittimo Regionale ha tra i suoi obiettivi all’art. 1: “la tutela ambientale, lo sviluppo ecosostenibile, il rispetto del patrimonio naturale, la salvaguardia delle zone costiere di pregio ambientale naturalistico, l’offerta di strutture e servizi nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale”.
• La Soprintendenza paventa come conseguenza di questa variante “l’eccessiva antropizzazione che con un effetto cumulo andrebbe ad interferire negativamente con la conservazione dei caratteri paesaggistici preesistenti nella fascia costiera fortemente tutelata”.
• La Soprintendenza chiede di recepire varie “osservazioni” tese ad evitare gli ampliamenti delle volumetrie e delle superfici pavimentate e la costruzione di piscine e di altri manufatti permanenti.
• Sempre la Soprintendenza, già nel 2014, in occasione dell’approvazione del PDMC vigente, invitava a “salvaguardare le visuali da e verso il mare sia su tutte le vie ortogonali alla costa, e sia nel Lungomare monumentale con l’adeguamento dei corpi secondari (cabine) degli stabilimenti Caprice e Venere e con l’esclusione dell’uso di tutte le attrezzature parecchio impattanti”
• Il Servizio Valutazioni Ambientali della Regione Abruzzo chiede “da subito misure di adattamento e di contenimento del consumo di suolo” in relazione alle “conseguenze del cambiamento climatico (innalzamento dei mari e rischio morfologico da attività erosiva)”.
 Le 29 Osservazioni le trovate nei commenti del nostro post alla pagina Facebook – Il Cittadino Governante