L’uccisione a fucilate dell’orsa Amarena, simbolo del Parco Nazionale e dell’intero Abruzzo, ha suscitato indignazione e sconforto anche nel mondo politico (nei diversi orientamenti) e nei messaggi che, di seguito, riportiamo:
PESCARA – “L’uccisione dell’Orsa Amarena è un atto gravissimo. Da parte nostra non possiamo che auspicare in primo luogo che le indagini e la giustizia facciano rapidamente il loro corso, che le responsabilità siano accertate e adeguatamente, severamente sanzionate”. Lo dichiara Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese. Per Marinelli “è importante adesso che l’indignazione, a tutti i livelli, dalle comunità locali fino alle istituzioni della nostra regione, sia forte e unanime. Che sia chiaro che l’uccisione dell’Orsa Amarena è un colpo al cuore dell’Abruzzo, a un modello di convivenza tra persone e animali nella natura che è e deve rimanere un modello. Da difendere sul versante culturale, da tutelare in ogni modo”.
L’AQUILA – “L’uccisione dell’orsa Amarena, simbolo e mascotte del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise lascia attoniti, è il gesto di un uomo senza scrupoli che appare ingiustificabile e merita ogni condanna da parte delle istituzioni e non solo”. Lo afferma il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris, eletto in Abruzzo. “L’orsa era il simbolo del nostro Parco, il più antico d’Italia che proprio quest’anno celebra i cento anni dall’istituzione, delle nostre aree interne che a fatica, giorno dopo giorno, difendiamo anche attraverso politiche di tutela della fauna. L’uccisione è un danno gravissimo anche all’immagine dell’Abruzzo di cui, mi auguro, il responsabile sia chiamato a rispondere nelle sedi opportune”, conclude Liris.
L’AQUILA – Il vicepresidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Roberto Santangelo, rilascia la seguente dichiarazione dopo avere appreso dell’uccisione, questa notte, dell’orsa Amarena: “Solo poche ore prima, a Civitella Alfedena, stavamo celebrando il Parco, la sua comunità e il suo patrimonio inestimabile di fauna e flora. La morte dell’orsa ‘Amarena’, uno dei simboli indiscussi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, mi lascia addolorato e sconfortato. La gioia della festa del Centenario si mescola oggi con la profonda tristezza per la tragica fine, per mano umana, di uno degli esemplari di orsa più prolifici e rappresentativi del Parco. Il danno arrecato dalla bestialità dell’uomo è incalcolabile in termini d’immagine ma, soprattutto, viene ostacolato il processo di ripopolamento della specie. Condanno, senza mezzi termini, il gesto criminale e ringrazio i Guardiaparco e i Carabinieri per l’immediata identificazione del colpevole. Sono solidale con i vertici del Parco e con la popolazione di quei territori che, per la gran parte, ha imparato ad amare la fauna autoctona, instaurando un rapporto di convivenza e di rispetto ammirevole e per certi versi inedito in contesti ambientali così fortemente antropizzati”.
ROMA – “Uno schifo! Non esistono altri termini per definire l’uccisione, o meglio l’assassinio, dell’orsa Amarena, un simbolo del parco nazionale d’Abruzzo, un animale benvoluto da tutti, innocuo, che non aveva mai fatto del male a nessuno e che, peraltro, era una delle femmine più prolifiche del parco stesso. Quanto accaduto stanotte è frutto di ignoranza, di mancanza assoluta di rispetto verso la natura ma è anche di poco amore verso la propria terra, l’Abruzzo, di cui l’orso è il simbolo”. Lo dichiara la deputata M5S, Daniela Torto. “Mi auguro – aggiunge la parlamentare – che l’autore di questo gesto vigliacco venga punito a dovere: non ha solo ucciso un orso ma ha pugnalato al cuore un’intera regione. Ora la priorità è ritrovare i cuccioli di Amarena e metterli in salvo al più presto”, conclude.
L’AQUILA – “L’uccisione della nostra orsa Amarena è un atto grave che va condannato senza se e senza ma”. È perentorio il commento del senatore abruzzese di Fratelli d’Italia e capogruppo della commissione Ambiente , Etelwardo Sigismondi, sulla notizia della persona che ha ucciso a fucilate l’orsa. “Amarena, l’orsa più famosa d’Italia – continua Sigismondi – che solo pochi giorni fa si era resa ancora protagonista con i suoi cuccioli di scene tenerissime, questa volta, nel centro di San Sebastiano dei Marsi, era un pezzo d’Abruzzo amato da residenti e turisti. Ritengo criminoso il gesto di chi ha voluto macchiarsi in modo così vile della morte dell’animale. Condivido appieno la posizione espressa dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che intende far costituire l’ente parte civile in favore della reputazione e di una essenza tutta abruzzese”, conclude il Senatore FdI.
PESCARA – “Ho appreso con sconcerto e indignazione dell’uccisione dell’orsa Amarena, avvenuta questa notte in una zona periferica di San Benedetto dei Marsi. Non ci sono parole né giustificazioni per un così deprecabile gesto, frutto della violenta mano dell’essere umano. Un gesto che va condannato con fermezza e decisione, senza alcuna attenuante e chi lo ha compiuto dovrà rispondere di fronte alla legge. Mi chiedo il perché di tanta cattiveria, perché invece di imbracciare il fucile non sono stati avvisati i guardiaparco e perché non si è cercata soluzione alternativa alla giustizia fai da te. In questi giorni si aggirava con i suoi due cuccioli che, adesso, vanno messi al sicuro, nutriti e svezzati in assenza della loro madre. L’orsa Amarena, come Juan Carrito erano simboli di questa regione, e lo resteranno per sempre. Ma adesso dobbiamo impegnarci una volta di più per tutelare e salvaguardare gli esemplari che vivono con noi sulle nostre montagne, ben tenendo a mente che l’orso marsicano è una specie in via di estinzione. La gravità di quanto accaduto ci spinge ora ad andare oltre una gestione ordinaria e tradizionale. È il momento di riflettere sulle politiche di gestione della fauna selvatica e sulla loro efficacia. In questi anni ho ascoltato le richieste di coloro che vivono a stretto contatto con il mondo animale, ed è per questo che ritengo indispensabile agire per una convivenza migliore, pacifica e che, soprattutto, possa educare i più giovani a un maggiore rispetto dell’ambiente che li circonda. Di fronte all’ignoranza e alla giustizia fai da te, siamo tutti chiamati a fare di più”. A dichiararlo è il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele.
L’orsa “Amarena”, con al seguito i suoi cuccioli, è stata barbaramente uccisa stanotte. Un uomo è stato fermato dalle Guardie del Parco Nazionale d’Abruzzo. Nelle prossime ore proseguiranno indagini da parte degli inquirenti. Il Coordinatore regionale di Azione Under 30 Abruzzo, Dott. Alessio Costanzo Fedele, in un comunicato ufficiale afferma: “Oggi è un giorno triste per l’Abruzzo. Il gesto di questa notte è una macchia indelebile e dolorosa per le nostre comunità locali e non fa onore ad una Regione che dovrebbe aver imparato a convivere con specie animali protette da leggi speciali, come gli orsi marsicani, simbolo per eccellenza delle aree montane abruzzesi.” – e continua dicendo – “Le immagini dell’orsa con i suoi cuccioli a spasso per i paesi abruzzesi avevano fatto il giro del mondo nei giorni scorsi, un esemplare che non ha mai aggredito nessuno e che cercava probabilmente soltanto del cibo“, Fedele afferma con fermezza: “Occorre reagire alla barbarie con tutta la forza che le autorità competenti possono impiegare, affinché la condanna sociale ed in sede giudiziaria di questi gesti educhino i cittadini alla convivenza ed al rispetto degli habitat naturali d’Abruzzo. Uccidere un’orsa “per paura”, oltre ad essere un reato, è un gesto deprecabile e vergognoso che dovremmo tutti accoratamente condannare.” – e termina esortando – “La Regione si costituisca parte civile per difendere il simbolo d’Abruzzo per eccellenza. Azione Under 30 Abruzzo si unisce al dolore per il tragico evento e chiede che venga fatta giustizia“.
ROMA – “Un gesto gravissimo e vigliacco, che ferisce in modo profondo tutta la nostra comunità che negli anni ha sempre avuto con gli orsi un rapporto di serena convivenza. Amarena era il simbolo del Parco e della nostra regione, ed era una mamma, che capitava di vedere a passeggio con i suoi cuccioli nelle strade dei paesi. In Abruzzo un orso non ha mai rappresentato né un pericolo, né un problema per l’uomo. La sua uccisione è davvero un colpo al cuore di un’intera comunità. Un atto che lascia attoniti e arrabbiati. Il responsabile ne dovrà rispondere, simili episodi non devono più accadere”. Così in una nota Luigi D’Eramo, sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste e segretario Lega Abruzzo, commentando l’uccisione a colpi di fucile della famosa orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi.
ROMA – “A freddo come un’esecuzione. Alle 23 di questa notte, una fucilata ha fulminato Orsa Amarena. Ma come si fa! Come si può uccidere un’Orsa? Amarena era la grande mamma simbolo del Parco Nazionale, rincorsa da turisti, bambini, studiosi, naturalisti. Amata da tutti. L’assassino è stato subito identificato dai Guardiaparco. Non spendo nemmeno una parola per costui. Certo va punito, in maniera esemplare. Qualsiasi punizione però non ci ridarà Amarena e non la restituirà ai due cuccioli che rimangono soli. È un danno enorme, gli orsi sono ormai una sessantina ed è stata colpita una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Una grande mamma orsa. Sia da assessore regionale ai Parchi che da parlamentare ho lavorato tanto perché gli orsi non si estinguessero e tornassero a fare famiglia nel PNALM e nei parchi abruzzesi. Con grandi sforzi, scientifici ed economici, abbiamo raggiunto l’obiettivo. Prevedendo anche indennizzi per i possibili danni alle attività. Amarena, pur arrecando qualche danno ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo. Di pochi giorni fa il video che la faceva vedere nell’ abitato con i suoi cuccioli. Ed i turisti ammaliati. Amarena non colpiva l’uomo. L’uomo invece l’ha colpita a fucilate. Che la giustizia faccia il suo corso. La Regione e l’Ente Parco si costituiscano parte civile a tutela della immagine della Regione dei Parchi. Tutte le istituzioni si stringano attorno al Parco per rafforzare gli strumenti di tutela, valorizzazione e promozione del nostro Abruzzo Regione verde d’Europa”. Così on Stefania Pezzopane, della Direzione Nazionale Pd, già Assessore regionale ai parchi abruzzesi e parlamentare, consigliera comunale.
L’AQUILA – “È con profondo sgomento che apprendiamo dell’atroce uccisione dell’orsa Amarena, un simbolo del nostro Abruzzo. Questo inspiegabile atto rappresenta un grave affronto ai valori di convivenza e rispetto per la natura che tutti noi condividiamo, nonché alla biodiversità della nostra meravigliosa regione”. Così, il vice presidente della Regione Abruzzo con delega ai Parchi e all’Ambiente, Emanuele Imprudente, sulla notizia dell’uccisione dell’orsa. “La Regione Abruzzo – continua Imprudente – grazie alla collaborazione del servizio Foreste e Parchi con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha strutturato una serie di strumenti di tutela, monitoraggio e miglioramento dello stato di conservazione dell’Orso bruno Marsicano tra cui: l’approvazione del PATOM (Piano d’Azione nazionale per la tutela dell’orso bruno Marsicano), l’istituzione del Focal Point, l’approvazione del protocollo d’intesa con RFI per migliorare la permeabilità delle infrastrutture ferroviarie da parte della fauna selvatica, l’accordo con il PNALM per l’indennizzo dei danni agli allevamenti di bestiame e ai piccoli pollai familiari e l’adozione di una strategia regionale di sviluppo sostenibile orientata all’istituzione di corridoi ecologici, oltre all’adozione di protocolli comportamentali per tutelare la presenza dei plantigradi nella zona. Nonostante tutti gli sforzi compiuti purtroppo non siamo riusciti a evitare la tragedia. In questo momento la nostra massima priorità è garantire la protezione e il benessere dei cuccioli di Amarena. Faremo tutto quanto è in nostro potere per preservare la loro sicurezza, confidando nel lavoro delle forze dell’ordine e del Parco nazionale”.
CHIETI – “L’uccisione dell’orsa Amarena per mano dell’uomo è una notizia gravissima, un colpo al cuore dell’Abruzzo che provoca indignazione, sgomento e tristezza, oltre a essere un danno reputazionale e di immagine incalcolabile. Si tratta di un gesto per cui il responsabile sarà chiamato a rispondere in ogni sede, ed è per questo che condivido la volontà del Presidente Marsilio di costituire la Regione come parte civile. Amarena è stata un vero e proprio simbolo dell’Abruzzo, capace di convivere e di diventare parte integrante della nostra comunità, ed è anche per questo che siamo chiamati a prenderci cura dei cuccioli rimasti senza una madre. Davanti a tanta e immotivata cattiveria rimaniamo senza parole. Bisogna lavorare affinché certi drammatici episodi non si ripetano”. Lo afferma il Consigliere regionale di Forza Italia Sara Marcozzi.
L’AQUILA – “La barbara uccisione dell’orsa Amarena lascia tristezza e sdegno nell’animo di ogni buon abruzzese ed impone al mondo politico-istituzionale delle riflessioni. Ritengo, ad esempio, valida e quindi meritevole di essere riconsiderata una buona pratica, la cosiddetta ‘campagna alimentare dell’orso’ condotta negli anni 80 e nei primi anni 90, volta ad evitare che i plantigradi venissero a cercare cibo a valle. Era attuata in autunno, ossia nel periodo di iperfagia dell’animale, individuando quei siti in quota più frequentati dagli orsi per rifornirli di mele, pere e carote, in quantità industriali. Talvolta venivano usate anche carcasse di animali domestici morti, fin quando la Asl non ne vietò l’uso per ragioni igienico-sanitarie. Probabilmente non del tutto sufficiente a limitare il fenomeno della presenza sempre più costante degli orsi nelle nostre località più esposte ma fu una misura sicuramente adatta a diminuirne gli spostamenti, soprattutto delle femmine con cuccioli. Va considerato, inoltre, che il problema della frequentazione dei centri abitati e ancor di più dei pollai, sia probabilmente riconducibile ad una deviazione di una parte di esemplari che, ai fini della cattura per il censimento, sono stati pasturati con esche composte di poltiglia putrescente di pollame, conigli e di altri componenti animali. Fenomeno che li ha sommessamente abituati a degli odori che li hanno resi quasi dipendenti. Storicamente, infatti, i pollai sono stati frequentati dalle volpi, non dagli orsi. Il problema è complesso e dovrebbe essere affrontato con grande attenzione, attraverso una sinergia istituzionale in grado di individuare le migliori soluzioni. Spiace essere oggi alla ribalta delle cronache, anche nazionali, per le brutali modalità che hanno portato alla perdita di un amato simbolo d’Abruzzo”. È’ quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia.