TERAMO – Il Carcere di Castrogno è in sofferenza.

Il nuovo report è del Partito Radicale, dopo la visita a detenute e detenuti presso la casa circondariale di Teramo nell’ambito dell’iniziativa di ‘Agosto in carcere 2023’. Il capodelegazione teramano Ariberto Grifoni ha dato appuntamento nella Corte interna della Biblioteca Delfico per parlare dell’emergenza

I numeri forniti questa mattina, assieme alla delegazione composta anche dall’avvocato Tommaso Navarra, l’avvocato Manola Di Pasquale e da Jacopo Di Michele dei Giovani Democratici, registrano un sovraffollamento del 160%, tra detenuti occupanti che sono 409 unità su 255 posti disponibili. Problemi di sovraffollamento che si aggiungono alla cronica mancanza di agenti di polizia penitenziaria.

Ben 252 sono i detenuti affetti da patologie psichiatriche, con il dato allarmante di 22 tentati suicidi nell’ultimo anno. Grifoni ha posto, poi, l’attenzione sulla questione occupazionale, ancora ai minimi termini, sollecitando un intervento delle istituzioni. “Sul piano del lavoro c’è ancora molto da fare. Per fortuna ci sono i corsi scolastici professionalizzanti e quelli con l’Università degli Studi di Teramo“, ha detto.

L’Avvocato Navarra e la presidente del Pd Di Pasquale hanno invece posto l’attenzione sulla struttura, vetusta e fatiscente, con gravi carenze igieniche-sanitarie. “Ci vorrebbe una ristrutturazione – hanno detto -. L’aspetto che richiede impegno è l’adeguamento della struttura. Un esempio: su 24 celle ci sono 3 sole docce“.

Entrambi hanno sottolineato, inoltre, il problema delle infiltrazioni e delle perdite d’acqua. “I dirigenti hanno fatto richiesta di un riadeguamento e dunque va sollecitato a più riprese. Il miglioramento della struttura renderebbe la vita più salubre per i detenuti, costretti anche a trascorrere 14 ore in una cella, in poco più di 9 mq.“, ha detto Navarra, che ha sottolineato, a proposito delle condizioni di vita poco favorevoli, la possibilità di avere da quest’anno dei ventilatori: “Purtroppo però l’acquisto è finito a carico dei detenuti, per circa 3 euro“.