TORTORETO – Sembra una storia senza fine, o con un finale drammatico per lavoratrici e lavoratori, quella della Betafence di Tortoreto. La cessione da parte della Holding Praesidiad, che detiene anche l’azienda metalmeccanica di Tortoreto, a un consorzio di istituti di credito preoccupa molto i sindacati circa un’azione finanziaria che cambierà ancora una volta proprietà e riferimenti con una scarsa garanzia di ripartenza della produttività. Quello che si teme, in realtà, è l’ulteriore, costante, svuotamento di “cose e persone” della fabbrica per poterla poi svendere.

Questa è la forte denuncia dei sindacati che questa mattina hanno convocato l’assemblea dei circa 100 dipendenti (97 per l’esattezza, compresi i dirigenti) per i quali il prossimo 22 ottobre scadranno gli ammortizzatori sociali e per i quali si prevede solo un’ulteriore proroga di un anno senza alcuna garanzia per il futuro.

Un grido di dolore, prima ancora che di allarme, quello di Natascia Innamorati della Fiom CGIL, di Marco Boccanera della Fim CISL e di Michele Paliani della UILM che, davanti ai cancelli della fabbrica, hanno riportato ai lavoratori gli sviluppi della situazione dopo una comunicazione “sommaria, inviata neanche a tutti, durante il periodo di chiusura estiva”. Nel contestare le modalità di comportamento aziendale della Praesidiad, i sindacati hanno richiesto fortemente il coinvolgimento dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Abruzzo, Daniele D’Amario, dell’Assessore al Lavoro Pietro Quaresimale e del Presidente Marco Marsilio per un impegno concreto, sollecitandoli a convocare il nuovo CdA per comprendere le reali volontà sul futuro della Betafence e dei lavoratori.

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