TERAMO – Nessun dramma per il primo passo falso della stagione del Città di Teramo, non dimenticando che la Folgore Delfino Curi, allenatissima, è formazione superiore alla media del campionato ed è molto ben guidata in panchina da Guglielmo Bonati.

La scelta iniziale sul terzo under da parte di Marco Pomante, era ricaduta sul 2004 Marco Cutilli, ex Viterbese e Penne, con il 2005 Negro ed il 2003 Furlan a completare gli obblighi imposti dal campionato. L’interrogativo ce lo eravamo posti perché nel prossimo torneo di Eccellenza la differenza la farà proprio la “mini rosa” degli under. Da questa angolazione si ha la quasi certezza che l’averne individuato uno di valore a difesa della porta, possa essere considerata la scelta migliore del mercato teramano.

Cosa non ci è piaciuto – Il nervosismo ingiustificato da parte dei biancorossi; ascoltare che “bisogna entrare nell’ottica del campionato” implica che, ad oggi, almeno mentalmente, la squadra non sia pronta e la cosa è preoccupante e di una banalità assoluta perché il Città di Teramo, così come è stato lo scorso anno, sarà sempre affrontato da tutte con il coltello tra i denti. Le cinque ammonizioni complessive di Furlan, Ferraioli e Pepe nel solo primo tempo, e di Esposito e di Oses nella ripresa, sono decisamente troppe ed ingiustificabili, ancora di più se si considera che tra i locali sono state appena due e che la squadra che per prima non tirava mai indietro la gamba, era proprio la Folgore Delfino Curi… Altra considerazione, ma sarà stato un caso e domenica prossima verrà verificato, il pacchetto offensivo. E’ vero che per far male bisogna essere supportati dal resto della squadra, ma tirare in porta o vicino ai legni tre volte complessivamente in 100 minuti (una ciascuno per Tourè, Dos Santos e D’Egidio) è davvero pochissima cosa; basterebbe infatti ricordare che il più pericoloso, in almeno due occasioni, forse tre, è stato addirittura un difensore (Cangemi), senza considerare la pericolosa conclusione del primo tempo di Sanseverino, che attaccante non è. La mediana? Ha in Ferraioli un autentico e vero combattente, ma nella globalità è il settore che ci è piaciuto meno, proprio quello più importante, che deve fare da filtro e servire il tridente o il 2+1. La cosa lascia aperto un interrogativo: ma non è che sia troppo “leggero“?

Cosa non ha deluso – L’impegno assoluto di tutti fino all’ultimo secondo di gioco, la buona condizione fisica, seppur inferiore a quella dei padroni di casa per almeno metà gara, la voglia irrefrenabile di rimettere in piedi un risultato comunque ingiusto e che non pregiudica il passaggio del turno. E’ poco? Può darsi, ma non ci si aspettava che il mister avesse già potuto trovare la quadratura del cerchio ed il primo ad avere le idee ancora più chiare, oggi, sarà proprio lui. Di certo le potenzialità della squadra restano indiscusse ed indiscutibili.

(foto da Città di Teramo)