L’AQUILA – L’odierna riunione della Commissione Politiche europee del Consiglio regionale chiude ufficialmente la sessione estiva di lavoro dell’Assemblea legislativa. La ripresa delle attività, come comunicato dal presidente Lorenzo Sospiri durante l’ultima seduta consiliare, si avrà dopo il 24 agosto. Dai banchi delle audizioni, questo pomeriggio, è intervenuto l’assessore regionale alle attività produttive, Daniele D’Amario, per una informativa della Giunta in tema di “Carta degli Aiuti” a finalità regionale. In vista di una revisione del documento, che dovrà essere licenziato in sede europea, la Regione Abruzzo ha avuto la possibilità di ampliare la Carta, includendo nuovi territori per una quota di popolazione calcolata su base nazionale di 2.619 abitanti. L’esecutivo regionale ha quindi ritenuto di integrare i Comuni di Poggio Picenze (AQ) e Castilenti (TE). I Commissari, nel corso dell’audizione, hanno avuto delucidazioni sui criteri che Regione Abruzzo ha utilizzato per l’indicazione delle zone. “La Regione – da spiegato D’Amario – ha tenuto conto della vocazione industriale del territorio e delle opportunità finanziarie presenti, identificando i Comuni caratterizzati da una forte presenza industriale. Sulla base di questi indicatori fanno parte della Carta degli Aiuti, i quattro capoluoghi di Provincia, le aree interessate dalla ZES, alcune aree tra quelle comprese nei crateri 2009 e 2016-2017 e le aree di crisi complessa”. La proposta abruzzese di aggiornamento della Carta comprenderà, inclusi i due nuovi territori, un totale di 82 Comuni. Il documento sarà trasmesso nei prossimi giorni dalla Giunta al Governo nazionale che, raccolti tutti i suggerimenti arrivati dalle Regioni, dovrà inviare l’aggiornamento a Bruxelles entro il 15 settembre. “Abbiamo apprezzato l’opera di trasparenza del Governo regionale sul tema degli aiuti alle imprese – ha dichiarato a fine Commissione, il presidente Simone Angelosante – Di certo i tempi stretti dettati dal procedimento e l’approssimarsi della pausa estiva hanno compresso il confronto. Per questo motivo ritengo fondamentale ritornare sulla questione e coinvolgere parti sociali e politiche, per ragionare per tempo su ulteriori indicazioni da fornire all’Europa al fine di considerare nuove ipotesi di sviluppo in aree ad oggi non prese in considerazione”.