TERAMO – Fu lui a cercarmi, agli inizi degli anni duemila; era già l’avv. Giandonato Morra, noto e stimato politico e professionista. Io un modesto operatore della comunicazione che si occupava di calcio. Mi telefonò per esporre un proprio  pensiero che era diverso dai contenuti emersi in un dibattito televisivo; apprezzai la pacatezza e l’onestà intellettuale che manifestò e colsi la palla al balzo invitandolo a Supergol. Accettò.

Non fu quella la sola presenza negli studi di Teleponte; ce ne furono diverse e tutti, in televisione, nessuno escluso, apprezzarono immediatamente le sue tante qualità. Era uomo colto ma non lo manifestava, era della destra sociale e se ne vantava con il sorriso sulle labbra, ma parlava volentieri di politica se dinanzi aveva interlocutori a lui lontani. Masticava di calcio e gli piaceva parlarne, ma quando Mauro Meluso in particolare e Massimo Cerri si affermarono altrove, lui si defilò gradualmente fino ad autoescludersi, con la classe che gli era universalmente riconosciuta e che non tutti compresero. Evitò, nei fatti, qualsiasi possibile fraintendimento calcistico con la professione dei suoi cognati.

Ricordo ancora che in una campagna elettorale per Chiodi Presidente moderavo un incontro con l’elettorato a Nereto. Una quindicina di persone arrivate dalla Marsica, forse da Luco, erano lì presenti per il candidato Morra e meno per il futuro Governatore e a dirmelo furono loro, che lo adoravano. Gli riportai il fatto, e Giandonato: “Ma non è vero, ti hanno preso in giro!“. Era, ovviamente, verissimo.

Ho ancora un flash da narrare.

E’ dolcissimo, perché era in compagnia della sua Fausta, una domenica mattina di circa un anno fa. Il male purtroppo era già presente e nel suo incedere lento verso la Chiesa del Sacro Cuore per la messa domenicale, mi salutò con lo sguardo che si pose in terra e che non incrociò il mio. Non era mai accaduto ed ebbi una triste sensazione, quasi mi stesse dicendo di ricordarlo per quello che era stato…

Ti voglio bene Giandonato, sto recandomi da te. Per te.