ATRI. “In occasione delle Elezioni Regionali del maggio 2014 era impensabile poter appoggiare la candidata Liberatore, in quanto oltre a essere capogruppo di opposizione in consiglio comunale, era all’epoca candidata con Abruzzo Civico, che sosteneva Luciano D’Alfonso come Presidente, figura che noi non ritenevamo all’altezza di poter governare l’Abruzzo e la storia, su questo, ci ha dato ragione”. Con queste parole il segretario di Forza Italia Atri, Mauro D’Argenio, replica al coordinatore di Abruzzo Civico Atri, Michele Capanna Piscè, il quale a mezzo stampa, nei giorni scorsi, lo aveva accusato di non aver sostenuto la concittadina Gabriella Liberatore, già assessore della giunta Basilico, nella corsa allo scranno dell’Emiciclo nelle ultime Elezioni Regionali.
“Apprendo con stupore dai giornali – prosegue D’Argenio – che Abruzzo Civico Atri, nell’ormai imminente tornata elettorale, non sosterrà alcun candidato locale. Può essere legittimo non voler necessariamente appoggiare l’ex sindaco Gabriele Astolfi, ma non riesco proprio a comprendere come mai Abruzzo Civico non abbia intenzione di sostenere ad esempio Giammarco Marcone, solo pochi mesi fa candidato sindaco di quella parte politica e tuttora seduto al banco dell’opposizione con il consigliere Paolo Basilico, o in alternativa Federica Rompicapo, candidata alla carica di consigliere comunale nella stessa lista nel giugno scorso. Questo mi porta a pensare – aggiunge D’Argenio – che i due non siano reputati all’altezza di poter ricoprire la carica di consigliere regionale. Se la motivazione fosse questa, significherebbe riconoscere implicitamente l’errore di averli candidati alle amministrative, altrimenti mi viene spontaneo pensare che ci possa essere dell’altro”.
“Desta non poche perplessità – dichiara ancora D’Argenio – anche l’affermazione di Capanna Piscé secondo cui Gabriele Astolfi, nei dieci anni da sindaco di Atri, avrebbe ‘creato rancori politici contro coloro che erano avversi alle proprie idee’. Forse Capanna Piscé dimentica, o finge di dimenticare, che i rancori di cui parla sono proprio all’interno del suo gruppo e, attraverso battaglie personali, vanno a discapito di Atri e della cittadinanza. Alla luce di ciò, diventa facile per i cittadini comprendere chi lavora per il bene della Città e chi invece rema contro”.
In conclusione, D’Argenio rivolge un appello a Capanna Piscè: “Sarebbe il caso che Abruzzo Civico Atri facesse capire non tanto a noi, ma agli elettori, il proprio orientamento politico, dato che alle Regionali 2014 è sceso in campo con il centro sinistra, alle politiche 2018 con il centro destra e alle amministrative 2018 non si è capito. Tante volte quando non si sa cosa dire è meglio tacere”.