TERAMO – Inutile girarci intorno. Che il Città di Teramo 2023-’24 abbia già le sembianze di una società di calcio che renda merito alla tradizione di questa città è un fatto, ma intendiamo ribadire per l’ennesima volta che questo non deve suonare come irriverente nei riguardi di coloro che hanno avuto il coraggio di ripartire nelle condizioni in cui versavamo nell’estate 2022…

Oggi il programma di sviluppo della società biancorossa è in piena evoluzione; i quadri societari sono pressoché definiti, l’organizzazione complessiva, seppur in itinere (ma è “umano” – ndr -), certe decisioni le ha assunte ad iniziare dal settore giovanile che sarà autonomo (scelta audace ma che sottoscriviamo dieci volte, nella consapevolezza che qualche goals di troppo pure si subirà nel primo anno – ndr -). E’ sicuramente completo lo staff tecnico e la rosa attualmente allestita è di prima fascia, ma è stata fatta anche un’altra scelta, difficile ma convinta, che in diversi ancora non digeriscono: lo Stadio Bonolis. Il Città di Teramo ha infatti deciso che disputerà lì il proprio campionato.

Inutile ricordare che le correnti di pensiero siano due e che, quella contraria, prima o poi, sarà identificata anche dai nomi dei gruppi organizzati favorevoli o non.

Per quel che ci risulta, comunque, non tutte le tifoserie organizzate sono dalla parte del “no al Bonolis”; non c’è compatezza. E’ un’anticipazione che esula, ovviamente, da qualsiasi scelta singola che si registrasse, anche a discapito dell’appartenenza a questa o a quella sigla.