TERAMO – Il Presidente del Città di Teramo Filippo Di Antonio chiede al Comune, proprietario dello Stadio Gaetano Bonolis in gestione privata dal 2008, quale sia il costo da dover sostenere per allenarsi e per giocare in quell’impianto. E’ cosa lecita che nessuno in precedenza aveva mai approfondito, né Luciano Campitelli, né l’ex proprietario del Teramo Calcio Srl (ovvio – ndr-), né Davide Ciaccia. Lo ha fatto, ed ha fatto benissimo, l’attuale presidente che detiene il controllo di una società dilettantistica (aspetto da non sottovalutare  -ndr-).

L’Ente risponde che la cifra è pari a circa cinquantamila euro annue (evidentemente rivalutabili, ma questo lo deduciamo noi – ndr-), peraltro non lontana dai settantaduemila proposti in un comunicato stampa dall’attuale gestore dell’impianto, che si dichiarava disposto a ridurre del 40% il costo annuo base fissato, negli anni, in euro centoventimila.

Senza entrare nel merito di tale costo (50.000 ca.), non avendo grandi interlocuzioni  tecniche nell’amministrazione comunale, anche volendolo rivalutare a far data dall’anno 2006, saremmo dinanzi ad una somma complessiva inferiore, non di molto, ai sessantamila euro, ma il problema non è la differenza irrisoria tra i sessantamila o i settantaduemila euro, sulla quale non ci sarebbero stati problemi nel trovare una facile intesa, ma sui giorni di utilizzo dell’impianto.

Il gestore, infatti, ne prevede per le sole rifiniture che precedono gare casalinghe e, quindi, gare ufficiali, mentre le indicazioni del Comune sono per circa duecento giorni d’uso effettivi l’anno: la forbice è incredibilmente larga! Quaranta utilizzi contro i duecento (dato, quest’ultimo, confermato dal Sindaco Gianguido D’Alberto – ndr -)  equivalgono a tremila euro a prestazione contro i seicento, il 500% in più!

Il Città di Teramo gradirebbe, ovviamente, potervi lavorare giornalmente, così come è stato nel passato per le altre prime squadre della nostra città, fino al “maledetto” 2022. Che poi il Monterosi giocando al “Bonolis” ed avendo dalla propria anche le “giuste” priorità, risparmi tantissimo rispetto all'”Enrico Rocchi” di Viterbo (come da ekuonews anticipato – ndr-), sinceramente interessa zero.