TERAMO – Filippo Di Antonio (51%) presidente e Cesare Spinelli (20%) vice-presidente: queste sembrerebbero certezze future in casa Città di Teramo. Balla il residuo 29%, che potrebbe essere suddiviso, non sappiamo se in parti eguali, tra Enrico Valleriani, Gabriele Martella e probabilmente un quinto o più quinti soci, a meno che non venga fuori il “colpo a sorpresa” del presidente Di Antonio. Nello schieramento della futura società di capitali, nella quale sono già operativi il DG Antonio Paoluzzi, il DS Paolo D’Ercole ed ovviamente il mister Marco Pomante, a margine dei rinnovi di Emanuele Ferraioli e di Stefano D’Egidio domani arriverà anche quello di Alfonso Pepe, futuro capitano dei biancorossi.

Non è stato reso noto (ma è giusto così) il budget di spesa, sulla base del quale saranno attribuite le percentuali di quote ma abbiamo già scritto, da qualche indiscrezione raccolta, che viene considerato consistente e sicuramente superiore alla media del campionato, come d’altronde testimoniano le prime conferme.

C’è poi un’altra verità: il budget conta eccome, ma non sarà mai determinante a nessun livello se dovessero essere poi operate scelte tecniche non azzeccatissime. Qui tornano prepotentemente di moda quelle relative agli Under: un numero di 9 o 10 nuovi, equivale al 35-40% di una rosa di prima squadra ed allora è proprio in questa direzione che sarà indispensabile operare subito e bene, anzi benissimo.

Tornando all’assetto societario, invece, figure interne ma altrettanto importanti, dovrebbero essere formalizzate quanto prima; dal responsabile delle rete commerciale all’ufficio stampa, anche se Marco De Antoniis (un bravo professionista passato con naturalezza dalle ere glaciali a quelle odierne dell’equatore) sta già operando.