TERAMO – La tragedia che ha colpito l’Emilia-Romagna ha nuovamente acceso i riflettori su di una problematica mai realmente affrontata con la giusta attenzione: il rischio idrogeologico. I recenti fatti di cronaca hanno evidenziato la mancanza di politiche atte a prevenire e mitigare i rischi, evidenziando come, il solo redigere Piani di Assetto Idrogeologico, senza investire risorse, non basta.

Oggi questa opportunità ci arriva dai fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.): 2,49 miliardi di euro a disposizione di tutto il paese per la mitigazione del rischio idrogeologico e la messa in sicurezza delle aree a rischio.

La Regione Abruzzo ha beneficiato – finora – di una somma pari a 52 milioni di euro, finanziando 71 interventi. A tal proposito cogliamo l’occasione per ringraziare il Ministro Raffaele Fitto per l’attenzione dedicata alla nostra Regione e per l’impegno profuso nel cercare di mettere il Paese nelle condizioni di spendere – in maniera oculata – il numero maggiore possibile di risorse.

Tuttavia, se da una parte ci rallegriamo per gli importanti fondi destinati all’Abruzzo e per gli interventi che verranno realizzati, dall’altra parte ci rammarichiamo per l’inerzia e la scarsa sensibilità mostrata sulla problematica da parte del Comune di Teramo. Dei 71 interventi finanziati, ben 22 sono in Provincia di Teramo: 1 ciascuno a Martinsicuro, Sant’Egidio, Torano, Mosciano Sant’ Angelo, Cermignano, Atri, Pineto, Bisenti, 2 a Tortoreto, Roseto, Castellalto e Cellino; 3 a Canzano e Castilenti.

Zero a Teramo. L’ amministrazione comunale di Teramo non redige e non presenta progetti, sottovalutando l’importanza della tutela del territorio e della prevenzione. Per i nostri Amministratori, a Teramo, non vi è nessun rischio frane, nessuna possibilità di esondazione e/o alluvione. Eppure, Teramo è nota per essere la Città tra due fiumi. Siamo dotati di un Piano P.A.I. (Piano Assetto Idrogeologico) da brividi per quante aree sono catalogate ad alta e media pericolosità.

Ci spiace constatare come, in un momento così delicato, importante e probabilmente irripetibile, per le tante risorse messe a disposizione, l’Amministrazione si sia fatta trovare impreparata, inadeguata e superficiale. Senza idee e senza progetti.

Fatto salvo la frana di Mezzanotte, dove il Comune si è degnata ad appaltare un’opera – già precedentemente finanziata – solo dopo che la Regione ne ha minacciato il Commissariamento (segno tangibile dell’incapacità anche solo nello spendere i soldi messi a disposizione), per la nostra Amministrazione nessuna area del Comune di Teramo è degna di attenzione, tutela e prevenzione.

Possibile? In una Città che va in difficoltà già alle prime piogge (e non solo per la mancanza di manutenzione delle caditoie)?

La manutenzione, pulizia e rimodellamento dell’alveo fluviale Vezzola e Tordino?? Si eviterebbero gli interventi necessari per la manutenzione straordinaria e ripristino di tratti danneggiati del parco fluviale, ad ogni minima esondazione.

L’area Colleparco – Coste sant’Agostino?? Il muraglione di via De Gasperi fortemente lesionato per la spinta del terreno sovrastante? Boschetto viale Cavour? Anche qui il muro di sostegno presenta vistose crepe ed alle prime precipitazioni la strada diventa pericolosa per il fango portato dalla collina.

Si è perso un’occasione preziosa per attuare una vera politica di prevenzione, tanto decantata ma mai effettuata. Tuttavia, i finanziamenti di cui sopra sono il prima asse di intervento (linea B), entro l’anno vanno individuati ulteriori interventi di messa in sicurezza delle aree che appartengono ad un altro asse (linea A). Invitiamo l’amministrazione comunale ad essere più attenta alle opportunità di finanziamento e, soprattutto, a progettare. Noi di Nuove Energie vigileremo e solleciteremo l’Amministrazione affinché introduca tutte le azioni necessarie per aderire ai finanziamenti previsti dal P.N.R.R, e mettere in sicurezza le aree a rischio del nostro Comune. La tutela del territorio deve rientrare tra le funzioni ordinarie dell’amministrazione, monitorando le aree censite come pericolose creando una banca di progetti utile per non farsi più trovare impreparati. Come in questa occasione.

Teramo li 01/06/2023                                                                                                 F.to Il Direttivo

                                                                                                                                     di Nuove Energie