TERAMO – Il racconto di Donatella Di Pietrantonio ( in un servizio curato da Pietro Costantini) ha fatto da abbrivio all’inaugurazione del Presepe Monumentale dell’istituto d’arte e design di Castelli ospitato nella sala Ipogea a Teramo fino al 31 dicembre (visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e il giovedì dalle 15 alle 18).
Altro testimone d’eccezione, Fausto Cheg, artista ed ex allievo della scuola e fra quelli che fra il 1965 e il 1975 contribuirono a realizzarlo sotto la guida del direttore Serafino Mattucci e dei professori Gianfranco Truccia e Roberto Benini.
Una lunga intervista all’artista, con il contributo della docente del DAMS Raffaella Morselli, realizzato dalla Fondazione dell’Università di Teramo e dal Dams, curato da Paola Besutti (presidente del corso di laurea) e da Paolo Coen. Un ritratto dell’opera, dal grande pregio artistico, e degli aspetti “rivoluzionari” che ne hanno caratterizzato la realizzazione: dalla rottura degli schemi classici dell’arte ceramica, l’uso del colore, la rappresentazione della natività in maniera originale, la continua contaminazione con gli avvenimenti della contemporaneità visto che nel corso degli anni sono state aggiunte figure riferite alla conquista della Luna, al Concilio Vaticano II e all’abolizione della pena di morte.
Una storia ripercorsa e valorizzata dagli interventi che si sono susseguiti, martedì sera, all’Ipogeo a partire dall dirigente scolastica, Eleonora Magno, motore di questa operazione insieme alla Provincia e al Comune di Teramo. “Proprio per le sue caratteristiche non è facile spostare l’opera, anche per questo accade raramente, ma il Presepe Monumentale, da solo, è in grado di comunicare la raffinatezza e la complessità del lavoro didattico che viene svolto all’Istituto Grue. Di più, è un simbolo culturale dell’intero Abruzzo. Ci auguriamo che questa iniziativa stimoli la curiosità di molti e che in tanti vengano a Castelli per vedere il resto dell’opera”. A Teramo, infatti, sono stati portati solo alcuni pezzi (quelli del primo gruppo costituito dalla Sacra Famiglia con lo zampognaro, la pastorella con brocca, il suonatore con flauto di Pan, la bimba con bambola) ed è la prima volta, a parte la sua sede castellana, che il Presepe viene esposto in Abruzzo.
All’inaugurazione, oltre al sindaco Gianguido D’Alberto e all’assessore Antonio Filipponi, sono intervenuti il presidente della Fondazione dell’Università di Teramo, Romano Orrù; Paola Besutti, la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Maria Cristina de Nicola; il sindaco di Castelli Rinaldo Seca che ha ricordato le iniziative intraprese dalla Provincia e dall’Ufficio scolastico per ottenere il riconoscimento di “scuola rara” che consentirebbe di restituire autonomia e dirigenza al “Grue”. A chiudere l’assessore alla cultura del Comune, Luigi Ponziani, che fra le altre cose ha ricordato la riapertura della Pinacoteca, domani 21 dicembre alle ore 18. Tanti gli ospiti e fra questi il prefetto, Gaziella Patrizi e la ex dirigente scolastica del “grue” Carla Marotta.
Il Presepe è un complesso scultoreo di 54 statue, un’opera corale realizzata nell’arco di dieci anni (1965-1975) da docenti e allievi dell’Istituto d’Arte “F.A.Grue” di Castelli (oggi Liceo Artistico per il Design). Artefici ispiratori furono Serafino Mattucci, allora direttore e animatore dell’Istituto, i professori Gianfranco Trucchia e Roberto Bentini.
Oltre che a Castelli, dove la prima esposizione avvenne sul sagrato della Chiesa Madre nel dicembre del 1965, il Presepe nel Natale del 1970 fu esposto ai mercati di Traiano a Roma e qualche anno dopo, per circa tre mesi, a Gerusalemme, Betlemme e Tel Aviv. Il successo e l’apprezzamento furono enormi, ma purtroppo anche i danni subiti da alcune statue nei vari spostamenti furono grandi.