TERAMO – Che la nostra scelta di candidarci, ovvero di partecipare alla vita pubblica e fare politica potesse risultare scomoda per qualcuno, ce lo immaginavamo.
È nella logica delle cose: quando i giovani si mettono avanti insieme, creano l’onda nuova e inarrestabile che ha la forza di uno tsunami. Che quel fastidio però ci venisse manifestato da un giovane assessore alla cultura del Comune di Teramo, Andrea Core, è per noi motivo di stupore, da una parte, ma anche di soddisfazione dall’altra, perché una reazione così volgarmente offensiva ci conferma solo quanto la nostra scelta, quella di candidaci nella coalizione di Antonetti, sia giusta.
Sì, assessore, “la scelta”.
Perché la nostra è stata una scelta libera, democratica e dettata da una presa di coscienza visto il lavoro non svolto durante gli anni della sua amministrazione.
Su quel palco ci siamo saliti con la fierezza di poter dire “Ci siamo e vogliamo dire la nostra”.
Lo abbiamo fatto, prima che salisse sul palco il nostro candidato Sindaco. Lo abbiamo spiegato, ma forse a Lei è arrivata all’orecchio una storia diversa, oppure è proprio la nostra presenza ad avergli dato fastidio, tanto da spingerla a dedicarci qualche ora del suo prezioso tempo, dall’alto della sua immagine ideologica di “comunista col rolex”.
Nel suo comunicato, Lei scrive che i giovani meritano rispetto, però poi Lei, che è un giovane come noi, è il primo che non ci rispetta e ci insulta, considerandoci alla stregua di vuoti soprammobili umani esposti solo come parte della scenografia.
E invece non è così, perché noi vogliamo essere solo quello che ci sentiamo: co-protagonisti veri della nostra città. E su quel palco ci siamo saliti per ricordare alla gente – avesse visto quanta! – che noi siamo la Teramo del futuro e che ascoltino la nostra voce.
Purtroppo per Lei e per chi ha creduto che “pensare ai giovani” nella nostra città significasse solo riempirci di birra (la vostra lista, d’altronde, l’avete presentata in un bar), noi abbiamo un cervello, tante idee e la voglia di poterle esprimere.
Questo è il motivo per cui ci siamo candidati.
Per questo vogliamo entrare in politica.
Voi in politica ci vivete già e Lei in particolare nel senso vero del termine, giusto? Prima dell’assessorato non ricordiamo che avesse un altro stipendio. Be’, da voi che in politica ci siete già, noi ci aspettiamo rispetto ed esempio, soprattutto.
Perché è l’esempio che insegna, non la teoria.
E a tal proposito Lei disse in diretta TV che se Carmine Di Giandomenico le avesse provato la falsità di una sua affermazione, si sarebbe dimesso.
Quelle prove le abbiamo viste e lette. Lei è ancora un assessore stipendiato dal Comune di Teramo — — (Manuel Basville, Eugenia Di Giandomenico, Marco Di Giovanni, Erika Di Giulio, Giorgia Furlan, Giacomo Menegatti, Francesco Mezzabarba, Francesca Palazzese, Giulia Nicole Vacaru, Asia Voconi; i giovani sostenitori di Carlo Antonetti Sindaco)