ROMA – E’ stata la sottosegretaria Fausta Bergamotto a rispondere oggi all’interrogazione che il deputato del PD Luciano D’Alfonso aveva presentato il 15 febbraio scorso in merito allo stabilimento Sevel, oggi FCA Italy, facente parte del gruppo Stellantis, situato nel nucleo industriale della Val di Sangro. Nell’atto – rivolto al Ministro delle imprese e del made in Italy e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – si chiedeva di sapere “quali iniziative i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano adottare affinché sia garantita la competitività, la produzione e il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento ex Sevel di Atessa”.
Bergamotto ha spiegato che il 14 febbraio scorso si è tenuto un tavolo di confronto tra il governo, Stellantis e le organizzazioni sindacali. I lavori hanno riguardato la verifica del piano industriale Dare Forward 2030 di Stellantis, e i temi dello sviluppo, del rilancio e della salvaguardia dei livelli occupazionali dello stabilimento Sevel di Atessa. La sottosegretaria ha anche affermato che il governo mira “alla rinegoziazione presso le istituzioni europee di condizioni migliori e funzionali ad accompagnare la riconversione industriale in tempi e modalità che consentano di garantire la sostenibilità occupazionale e sociale in modo progressivo e che non strangoli il comparto produttivo” e che “occorre garantire il principio di neutralità tecnologica e riformulare gli incentivi a sostegno della domanda in questo settore. Gli incentivi, infatti, devono aiutare soprattutto a salvaguardare la produzione italiana e contribuire a creare un volano per l’economia, con effetti positivi sul territorio nazionale in termini di sviluppo, ricadute produttive e occupazionali”.
Da parte sua, Stellantis ha confermato il ruolo di leadership della Sevel di Atessa nella Business Unit dei veicoli commerciali con la piattaforma del Ducato, ampliando la produzione con il brand Opel e con l’accordo per la produzione di veicoli commerciali Toyota. Come richiesto da D’Alfonso, al Ministero delle Imprese e del made in Italy “è stato istituito – ha concluso Bergamotto – un tavolo permanente sull’automotive con aggiornamento periodico che coinvolge tutti gli operatori del settore”.
In sede di replica il deputato dem ha osservato: “Il punto che manca è mettere i termini all’interno di un’agenda che precisi le cose da fare. Dobbiamo concepire, riconcepire e ricoltivare lo strumento del Contratto istituzionale di sviluppo, che faciliti l’adeguatezza infrastrutturale tradizionale, la viabilità, che riesca a cucire il mare Adriatico con il Tirreno, che va a servire proprio Atessa. Ci sono 190 milioni di euro in giacenza che devono produrre il completamento del cantiere”.
D’Alfonso invoca con forza “la copertura digitale 4G, la copertura dell’energia elettrica industriale, come chiede il fabbisogno produttivo di quell’azienda, e, poi, l’autosufficienza energetica, in maniera tale che ci possa essere, in un tempo dato, la neutralità energetica, l’investimento tecnologico, per farle recuperare terreno rispetto agli sfidanti del circuito internazionale. Mettiamo in agenda le intenzioni, le preoccupazioni, la consapevolezza, ma anche le date degli investimenti, le risorse. Facciamo in modo che nei piani riguardanti il potenziamento produttivo ci siano le risorse finanziarie ”.
Infine il deputato ha rivolto al governo un appello alla concretezza: “Noi dovremmo immaginare un documento impegnativo a valenza istituzionale, a valenza normativa, amministrativa, che abbia dentro di sé anche le risorse finanziarie. Siamo nei pressi del tempo nel quale stabiliremo il DEF e gli obiettivi del DEF: sull’automotive facciamo in modo che ci sia appropriatezza di strumenti. Non siamo chiamati a fare convegnistica, siamo chiamati ad essere decisori e decisione vuol dire collocazione di risorse”.