TERAMO – Alla fine qualcuno doveva cedere ed ha ceduto la Lega, che pure con Jwan Costantini aveva dichiarato con fermezza che l’elemento ostativo nella valutazione di Carlo Antonetti – Sindaco era la presenza, nella sua coalizione, di Azione, che avrebbe dovuto fare un passo indietro. Niente di tutto questo perché i Sottanelliani non lo hanno fatto e non lo faranno.

Le reazioni nel centro destra? Tra le più disparate, del tipo “più di questo teatrino non si poteva elaborare“, “mi dispiace per Quaresimale“, “…è l’apoteosi dopo i fatti della Provincia“, “Teramo è stata consegnata nella mani di Forza Italia“, ma c’è anche chi va oltre: “sarà un referendum contro chi ha creato questa situazione nella città capoluogo“.

Insomma, tutto si potrà dire ma che il centro-destra abbia trovato una quadra convinta, come sarebbe dovuto essere, figlia di un progetto politico studiato e ragionato, condiviso ed approdato naturalmente laddove avrebbe dovuto, rimane davvero molto difficile comprenderlo.

Forse perché non è possibile, almeno per i comuni mortali.

Adesso il centro-destra locale dovrà superarsi: ha a disposizione circa 50 giorni per provare a cancellare questa lunga ed interminabile fase che, nonostante per taluni resterà indelebile, richiederà comunque idee, acume e strategia ed un’ottima campagna di comunicazione. Forse necessiterà anche di un regista da Oscar al di sopra delle parti.

Il loro “finalmente” candidato, Carlo Antonetti, che di politica apprenderà prestissimo avendo iniziato dai brutti esempi che la stessa può dare, ne è cosciente: ne siamo certissimi.

Per adesso, però, gli altri sorridono…