TERAMO – La Regione Abruzzo, che per quattro anni ha pianto miseria, si scopre attenta e risparmiatrice, come una premurosa madre di famiglia perfettamente capace di far quadrare il bilancio mensile. Ora, a detta del “Marsiliesi”, i conti sono risanati al punto da poter accendere un mutuo ed integrare la cifra mancante (a proposito, a quanto ammonta?) rispetto ai 120 milioni di euro nelle disponibilità ASL, che peraltro ci sono solo sulla carta. Al momento ne risultano 89 e dalla cifra mancano le tranches più consistenti. A noi questa notiziona, che fa il paio con quella del riordino dell’intera rete ospedaliera regionale, sembra fuffa, propaganda elettorale bella e buona, un profluvio di cifre un tanto al kg sparate per impressionare l’elettore facilone in prossimità degli appuntamenti elettorali a venire.

Tuttavia questo tentato asse tra i due enti, una specie di filiera “virtuosa” ma al contrario, è indicativo di un certo modo di agire, verticistico e poco incline al confronto.

Ai direttori e dirigenti della ASL e della Regione, poco importa se ormai la maggioranza dei cittadini è contraria alla delocalizzazione, se ci sono passaggi istituzionali ancora da affrontare, se ci sono decine di ragioni che fanno propendere per l’attuale sede, se una manovra del genere porterà ad un impressionante vuoto urbanistico a Villa Mosca e, come conseguenza, al definitivo declino della nostra città.

E faranno spallucce pure per i 4 milioni di euro buttati per il megaparcheggio ospedaliero mai completato, frutto di un project financing lacrime e sangue. E per i quasi 7 milioni di euro destinati all’adeguamento/miglioramento sismico del Mazzini che faranno la stessa, ingloriosa fine.

Questi signori tireranno dritto, meglio ancora se coadiuvati da una sponda cittadina offerta da una vittoria del centrodestra alle comunali. A noi – e con “noi” intendiamo non solo il Movimento ma tutti coloro che tra comitati civici, liste elettorali, esponenti della società civile, vogliono evitare la delocalizzazione – il compito di evitare, con un voto oculato, una tale, sciagurata prospettiva – Pina Ciammariconi, portavoce Movimento 5 Stelle Teramo