ROSETO DEGLI ABRUZZI – Per il capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Roseto degli Abruzzi, Francesco Di Giuseppe, le modifiche proposte nel nuovo regolamento “sono fortemente lesive dei diritti delle minoranze e mirano ad ‘imbavagliare’ chi fa opposizione riducendo spazi di democrazia e discussione. Non si è mai visto nella storia politica della nostra Città un atteggiamento da regime dittatoriale come questo portato avanti da Nugnes&co. Il Sindaco continua con le stucchevoli video-agende in cui abusa di parole come ‘partecipazione’, ‘condivisione’, ‘pluralità’, ‘democrazia partecipata’ e poi all’atto pratico fa di tutto per limitare il confronto e dibattito con quella parte di Città e suoi rappresentanti non asserviti al suo sistema”.

“L’attuale maggioranza è molto più debole di quel che vuol far pensare – dichiara l’esponente del partito di Giorgia Meloni – e ha timore del confronto su problemi reali e complessi che riguardano la nostra comunità. Comprendiamo questo atteggiamento da parte della maggioranza che vede l’opposizione come una minaccia a quei giochi di potere che sta continuando a perpetrare e che noi, sempre più spesso, riusciamo a smascherare, come dimostrano le nostre denunce e le vittorie riportate in sede di giustizia amministrativa, ultima delle quali la bocciatura al TAR dell’imposta di soggiorno. Solo così si spiegano alcune modifiche proposte nel nuovo regolamento del consiglio comunale per il quale la maggioranza si è impegnata in questi mesi con l’intento non dichiarato, ma palese, di imbavagliare le minoranze”.

“A nulla sono valsi i nostri contributi in commissione per salvaguardare alcune parti e rendere il testo condiviso. Evidentemente l’opposizione agguerrita dà fastidio e quindi si è pensato di arginarla a tutti i costi con la forza – incalza il capogruppo FdI – accelerando il processo di redazione dello stesso regolamento con vari copia e incolla che ne hanno fatto scaturire un testo poco scorrevole, macchinoso e in larghi tratti inesatto. La proposta della maggioranza pone limiti al contenuto e alla trattazione degli emendamenti e delle proposte che possono accedere alla discussione in consiglio, rende ancora più complessi alcuni procedimenti e precludono anche uno dei diritti fondamentali della minoranza che è quello dell’ostruzionismo”.

“Sarà per noi una priorità batterci per garantire  il dibattito e la democrazia, nessun bavaglio può togliere il diritto di parola, di replica, di espressione e siamo pronti a coinvolgere ogni tipo di organo e istituzione per fare salvi questi diritti fondamentali”, conclude Di Giuseppe.