ROSETO DEGLI ABRUZZI – Giovedì 2 marzo 2023, circa 250 giovani volontari saranno impegnati in un appuntamento di pulizia delle spiagge abruzzesi, nell’ambito di Ri-Party-Amo, il progetto nazionale ambientale concreto e ambizioso nato dalla collaborazione tra WWF Italia, Intesa Sanpaolo e Jova Beach Party. I volontari si ritroveranno a Roseto degli Abruzzi con l’obiettivo di dare un contributo concreto alla sostenibilità della Riserva del Borsacchio rimuovendo dalla spiaggia i rifiuti delle mareggiate invernali. A portare avanti questo impegno saranno i volontari giovani e giovanissimi delle scuole locali. In particolare, parteciperà il Polo Liceale Statale Saffo con circa 136 studenti, mentre una nutrita rappresentanza della scuola primaria sarà presente con l’Istituto Comprensivo Roseto 1 con alcune classi coinvolte e l’Istituto Comprensivo Roseto 2 – Plesso P. Celommi con circa 60 alunni. Luogo dell’appuntamento per tutti i volontari è alle ore 8.30 presso il Parco del Borsacchio, Via Nazionale, 12, 64026 Roseto degli Abruzzi TE.

L’iniziativa di pulizia, localmente definita “Puliamo noi”, è ciclicamente programmata nelle aree costiere della Riserva e si svolge con il coordinamento locale di WWF Teramo. Durante l’evento del 2 marzo, si prevede la pulizia di circa 3 km di costa facente parte della Riserva del Borsacchio, fino a coprire circa 300.000 mq di territorio. L’intervento ha lo scopo di preparare la spiaggia alla stagione riproduttiva delle specie protette che la popolano, in particolare il Fratino. In occasione della stagione di nidificazione, in primavera, il Fratino tornerà sulle dune della Riserva per trovare riparo. Per gli esemplari è fondamentale trovare un habitat integro per sopravvivere. Per farlo la pulizia può essere fatta solo a mano. La giornata sarà occasione per divulgare informazioni di base sull’habitat della riserva e sul vivere sostenibilmente grazie alla presenza di esperti WWF.

Il programma RiPartyAmo è declinato in tre macroaree di intervento; “Puliamo l’Italia”: filone dedicato alla pulizia delle spiagge, fiumi e laghi; “Ricostruiamo la natura”: sviluppo di progetti di ripristino naturale e tutela del territorio; “Formiamo i giovani”: attività di educazione e formazione rivolte ad Università, scuole primarie e secondarie. Il progetto ha l’obiettivo di rendere i giovani, scuole, famiglie, aziende e intere comunità protagonisti della salvaguardia e del restauro della natura d’Italia.

Nel concreto, il progetto prevede la pulizia di 20 milioni di metri quadrati di spiagge, laghi, fiumi e fondali; la realizzazione di 8 macro-azioni di ripristino degli habitat; l’organizzazione di 8 incontri nelle università italiane con workshop on field e un progetto didattico dedicato alle scuole primarie e secondarie, iniziative capaci di coinvolgere circa 100.ooo studenti.

La realizzazione di Ri-Party-Amo è possibile grazie alla grande campagna di raccolta fondi svolta su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo (ForFunding.it/Ripartyamo), attraverso la quale sono stati donati più di 3 milioni di euro. Tra tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta, 4.000 persone hanno avuto la possibilità di partecipare a due esclusivi concerti di Jovanotti all’Atlantico di Roma e all’Alcatraz di Milano, il 12 e il 14 novembre 2022.

LE PULIZIE DELLE SPIAGGE – Il Mediterraneo è sempre più un mare di plastica, come dimostrano numerosi studi e le attività di monitoraggio dei rifiuti nei nostri mari. Ogni anno entrano nel MareNostrum circa 230 mila tonnellate di rifiuti di plastica. 50 mila provengono dai 19 Paesi costieri che includono 505 città entro i 10 chilometri dalla costa. Una quota importante, circa 30mila tonnellate ogni anno, arriva dai fiumi che, in molti casi, sono dei veri e propri affluenti di plastica. Altre 20mila tonnellate arrivano, invece, dalle rotte marittime più trafficate. La plastica in mare si accumula sui fondali, sulle coste e negli organismi. Le zone della spiaggia più colpite dai rifiuti che arrivano dal mare sono quella antedunale e le foci dei fiumi, dove l’accumulo dei rifiuti deriva sia da mare e fiumi, sia dall’abbandono diretto durante la normale fruizione delle spiagge. In Italia si recuperano in media 477 oggetti ogni 100 metri di spiaggia. Ma per raggiungere il “buono stato ambientale” stabilito dalla Commissione EU nella Strategia Marina, una spiaggia deve avere meno di 20 rifiuti marini ogni 100 metri lineari di costa. Le correnti e le mareggiate invernali portano a riva ogni tipo di rifiuto plastico galleggiante e gli utenti estivi possono lasciare incautamente oggetti di plastica. L’accumulo di rifiuti sulle spiagge costituisce una minaccia per l’integrità di questi ambienti costieri, con conseguenze ambientali ed economiche importanti. Le spiagge e le loro dune sono ecosistemi complessi che ospitano un varietà enorme di organismi vegetali e animali e che forniscono importanti servizi ecosistemici (es. protezione della costa dall’erosione, nursery ecc.), oltre ad avere un valore paesaggistico e turistico. Tuttavia, sono ambienti fortemente impattati dalle attività umane, soprattutto dall’inquinamento. La pulizia delle spiagge è essenziale per raggiungere il buono stato ambientale e mitigare gli impatti dei rifiuti nell’ambiente. È essenziale perché permette di ripulire le nostre spiagge salvando le risorse biologiche che naturalmente si sviluppano sulla duna (es. piante, animali e detriti organici), senza alterare quindi le comunità biotiche, come invece accade con la rimozione meccanica che preleva significativi quantitativi di sabbia e tutto ciò che vi è legato, accelerando anche i processi di erosione costiera. La pulizia delle spiagge non solo d’estate, ma anche in primavera e in autunno, non solo impedisce che i rifiuti si accumulino anche oltre il periodo estivo di balneazione, evitando così che entrino o rientrino nell’ambiente marino, ma consente anche di ottenere dei dati sul trend temporale di inquinamento.

L’IMPATTO DELL’INQUINAMENTO DA PLASTICA SULLA NATURA – I rifiuti sulle coste, soprattutto quelli di plastica, hanno impatti diretti e indiretti su piante, animali e sugli equilibri degli habitat che compongono gli ecosistemi costieri. Gli organismi, siano essi vegetali o animali, possono finire intrappolati o feriti, possono ingerire la plastica e assorbirne le sostanze tossiche associate. La probabilità di accumulo dei rifiuti aumenta verso la zona dunale e retrodunale delle spiagge con la vegetazione a bassa chioma, in prossimità degli accessi diretti e indiretti alla spiaggia e alle foci dei fiumi, lontano dalle aree attrezzate e artificiali. Tali ambienti sono hotspot di accumulo dei rifiuti, che però non sempre possono essere raggiunti dalle normali attività di pulizia dei litorali. Sulle spiagge, poi, si accumulano non solo i macro-rifiuti, ma anche le microplastiche. Queste possono rimanere nella sabbia per anni, fino a stratificarsi nella formazione dei sedimenti, rilasciando sostanze chimiche tossiche, oppure tornare nel mare. Le microplastiche influiscono anche sulla temperatura e la composizione chimica delle spiagge, il modo in cui queste assorbono o fanno evaporare l’acqua e la capacità di trattenere i sedimenti. Questo perché accumulandosi fungono da isolante, impedendo al calore di raggiungere gli strati più profondi della sabbia, con conseguenze ecologiche ancora non del tutto chiare. La temperatura della sabbia, ad esempio, determina il sesso dei piccoli delle tartarughe marine, che sono quindi fortemente impattati dalla presenza delle plastiche nei mari e sulle spiagge, tanto da essere uno degli animali simbolo di questo drammatico inquinamento.

Per partecipare alla grande mobilitazione all’insegna della tutela dell’ambiente, è possibile iscriversi agli eventi di pulizia “Puliamo l’Italia” all’indirizzo: Ri-Party-Amo, volontari in azione in Abruzzo | WWF Italia.