TERAMO – Arriva una nuova sentenza del Giudice del Lavoro che dà ragione ai sindacati e che riguarda, nello specifico, il Ruzzo ed i  lavoratori precari, inseriti con contratti di somministrazione di natura temporanea.

In realtà per la Cgil di Teramo che ha indetto una conferenza stampa, la sentenza ha connotati di carattere generale e segue l’intreccio tra accordi sindacali, leggi del mercato del lavoro, numero dei lavoratori precari e le cosiddette “quote di stabilizzazione” richiamate da leggi e dal Ccnl di riferimento. “Per queste ragioni riteniamo fondamentale portare a conoscenza dell’opinione pubblica i contenuti di una sentenza che a nostro avviso potrebbe determinare un grande principio di stabilizzazione del lavoro. Non sfugge infatti che le questioni riguardanti il lavoro precario troppo spesso hanno visto, soprattutto negli ultimi anni, mancati reinserimenti nel mondo del lavoro e troppo spesso si sono visti veri e propri “lavori di limature” delle norme tesi alla precarizzazione del mondo del lavoro“.

In questo caso la vertenza portata avanti dal sindacato, che non è la prima, riguarda un lavoratore di 60 anni che ha visto l’interruzione del rapporto di lavoro dopo 5 anni. “L’Ersi in maniera assurda continua a porre veti sulla possibilità di avviare concorsi e selezioni. Chiediamo un atto di coraggio alla governance della Ruzzo Reti –  ha detto Giampiero Dozzi della Filctem Cgil -; che stabilizzi i lavoratori precari“.

NOTA CGIL su Sentenza Tribunale del Lavoro di Teramo dell’08.02.2023

La CdLT CGIL di Teramo esprime soddisfazione per la sentenza del Tribunale di Teramo che ha inteso pronunciarsi contro l’abuso della somministrazione di manodopera.
La vertenza è stata promossa dalla Categoria di settore della CGIL a tutela di un lavoratore nei confronti dell’azienda utilizzatrice Ruzzo Reti SpA e delle Agenzie di Somministrazione, in seguito all’interruzione del rapporto di lavoro dopo più di cinque anni di attività.
I contenuti innovativi della sentenza rappresentano per noi un importante strumento di tutela che ha una portata generale e che può contribuire a limitare la crescente precarietà del lavoro in settori essenziali per il territorio sia nel settore dei servizi pubblici, sia nel settore privato. in primo luogo sanziona l’abuso della reiterazione dei contratti di somministrazione nello svolgimento di attività ordinarie, in nessun modo riconducibili alla condizione della temporaneità o della eccezionalità, considerati presupposti essenziali dalla normativa Europea.
In secondo luogo considera nulli gli accordi in deroga quando non si determinano le condizioni e i relativi percorsi per la stabilizzazione dei lavoratori con contratti a tempo indeterminato presso l’utilizzatore, normalmente adibiti allo svolgimento di attività ordinarie.
La sentenza per noi può aprire un nuovo scenario sul versante delle relazioni sindacali e può determinare un ruolo più forte della contrattazione collettiva nella costruzione di percorsi di stabilizzazione.
Nel settore dei servizi pubblici ad esempio riteniamo che si debba senza indugio avviare da subito una contrattazione per l’avvio delle selezioni pubbliche finalizzate alla costituzione di rapporti a tempo indeterminato. Su questo versante va inoltre precisato che in caso di interruzione di rapporti di lavoro precario di lunga durata attualmente in essere, le azioni risarcitorie a tutela dei lavoratori potrebbero determinare profili di responsabilità patrimoniale in capo agli amministratori.
Nel settore privato il ricorso strutturale a rapporti di lavoro a termine di lunga durata con accordi in deroga può determinare sin da subito la condizione per l’impugnazione dei contratti e la conseguente costituzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
La CdLT CGIL di Teramo è impegnata con tutte le categorie a seguire in tutto il territorio la situazione del lavoro precario e ad avviare tutte le azioni che si renderanno necessarie a tutela dei lavoratori.

La CdLT CGIL di Teramo