“Io sto con papa Francesco per la pace in Ucraina e in ogni altra parte della Terra”. Non c’è più posto per le armi nella storia dell’umanità!. È responsabilità di tutti, a cominciare dalle sedi politiche, scongiurare il ricorso alle armi. Facendo seguito all’appello lanciato da Papa Francesco nel suo recentissimo libro Un’Enciclica sulla pace in Ucraina, nel quale invita tutte le donne e gli uomini di buona volontà ad agire ad ogni livello per la cessazione del conflitto tra Russia e Ucraina e per favorire una pace giusta e duratura, Fondazione Terra Santa vuole farsi eco dell’appello del Santo Padre, lanciando, nell’imminenza del primo anniversario dell’inizio della guerra (24 febbraio), una petizione per mobilitare l’opinione pubblica a sostegno del dialogo tra le parti in conflitto e per la pace. Non possiamo rimanere in silenzio . Abbiamo un po’ tutti contribuito a questo disastro: gli americani come i russi, gli europei. La NATO ha giocato un ruolo notevole in questa storia, nella speranza di poter fare un altro passo importante nella sua espansione a Est. (Esattamente com’era successo nel 2008 per la Georgia nel Caucaso) E’ un ghiotto bottino. E lo è anche per la UE, che ha offerto all’Ucraina un pesantissimo prestito del Fondo Monetario Internazionale, che legherà l’Ucraina al carro dei mercati finanziari dell’Occidente. Ma altrettanto enormi sono gli interessi della Russia sia in campo economico, ma soprattutto in campo militare (strategica in questo è la Crimea). Quanto sta accadendo al confine tra Ucraina e Russia preoccupa il mondo intero. La guerra turba gli animi, scuote le coscienze, aggiunge preoccupazioni alle tante che l’umanità sta già vivendo che attraversano il pianeta: povertà, malattie, mancanza di istruzione, conflitti locali e regionali… È responsabilità di tutti, a cominciare dalle sedi politiche nazionali e internazionali, non solo scongiurare il ricorso alle armi, ma anche evitare ogni discorso di odio, ogni riferimento alla violenza, ogni forma di nazionalismo che porti al conflitto. Per questo noi, donne e uomini di pace, non possiamo accettare alcuna soluzione militare alla crisi ucraina e ci appelliamo alla diplomazia internazionale e a tutti gli uomini e donne di buona volontà. L’Ucraina ha bisogno di ritrovare la coesione sociale e la pace. Noi crediamo in un’Ucraina indipendente e sovrana, che stia in buoni rapporti con i Russi come con gli europei, contribuendo così alla pace e sicurezza di tutto il mondo. E’ una questione vitale per il vecchio continente.
«La guerra in Ucraina – scrive il Papa nel suo testo Un’Enciclica sulla pace in Ucraina – ha interrogato ciascuno di noi. Dopo gli anni drammatici della pandemia, quando, non senza grandi difficolta? e molte tragedie,stavamo finalmente uscendo dalla sua fase più acuta, perché e? arrivato l’orrore di questo conflitto insensato e blasfemo, come lo e? ogni guerra? Possiamo parlare con sicurezza di una guerra giusta? Possiamo parlare con sicurezza di una guerra santa? Noi, uomini di Dio che annunciamo il Vangelo del Risorto, abbiamo il dovere di gridare questa verità di fede. Dio e? un Dio della pace, dell’amore e della speranza. Un Dio che ci vuole fratelli tutti, come ci ha insegnato il Suo Figlio Gesù Cristo. Gli orrori della guerra, di ogni guerra, offendono il nome santissimo di Dio. E lo offendono ancora di più se il suo nome viene abusato per giustificare tale indicibile scempio».
La cooperazione e il dialogo, accompagnati dalla diplomazia, siano regola e stile delle relazioni internazionali. Facciamo appello alle comuni radici nella fede cristiana, che è messaggio di pace, affinché nel Vecchio Continente ci sia sempre convivenza rispettosa, collaborazione sul piano economico, rispetto e dialogo duraturi.
La pace è un bene prezioso al quale l’umanità non può e non deve mai rinunciare. A quante altre tragedie dovremo assistere prima che tutti coloro che sono coinvolti in ogni guerra comprendano che questa e? unicamente una strada di morte che illude soltanto alcuni di essere i vincitori? Perché sia chiaro: con la guerra siamo tutti sconfitti!. Il grido di Papa Francesco deve risuonare forte nel mondo, perché si giunga velocemente ad una risoluzione pacifica di questo conflitto che troppa sofferenza, morte e distruzione ha già provocato. «Non dobbiamo, per nessuna ragione al mondo, assuefarci davanti a tutto ciò, quasi dando per scontata questa terza guerra mondiale a pezzi che e? drammaticamente diventata, sotto i nostri occhi, una terza guerra mondiale totale. Preghiamo per la pace! Lavoriamo per la pace!».
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