TERAMO – Alla fine la politica teramana ha scelto Camillo D’Angelo, al netto delle spaccature che si registrano in entrambi gli schieramenti. Con 38783 voti ponderati il sindaco di Valle Castellana vince il testa a testa con Domenico Piccioni che ne ha riportati 37263. Voto di stima per Massimo Vagnoni, che forse ha pagato più di tutti il braccio di ferro politico e che ha riportato 18035 voti ponderati.
Ma più che l’appoggio a D’Angelo, senza togliere alcun merito e plauso alla sua proposta, l’impressione principale è che i consiglieri comunali e i sindaci della provincia che hanno votato, abbiano voluto lanciare un segnale a forze e rappresentanti politici e al loro metodo di imporre un candidato dall’alto, senza alcun confronto con il territorio. E abbiano deciso per la svolta e il cambiamento aprendo da oggi scenari differenti.
Schiaffi politici, con questo risultato, ne hanno presi in molti, da Fratelli d’Italia (il partito in ascesa in questo momento) a Paolo Gatti che, probabilmente pensava di riprendere quota con il risultato in Provincia. Ad Azione che ha fatto asse su Piccioni, infrangendo la neonata fusione con Italia Viva che ha dichiarato in massa il voto a D’Angelo. Ne esce con le ossa rotte il Pd, che non è stato in grado di proporre un candidato di area e si è riversato, inspiegabilmente per molti, sull’asse Gatti-Sottanelli-Fratelli d’Italia senza ascoltare le indicazioni e gli orientamenti della base che invece ha fatto quadrato, almeno a Teramo (decisiva per i risultati) sul civico D’Angelo che ha raccolto il voto in massa della maggioranza civica del capoluogo.
Anche la Lega, a livello territoriale, non si mostra così coesa con i suoi vertici regionali, che avevano sostenuto con Forza Italia Massimo Vagnoni, dal momento che il coordinatore teramano e sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, nonostante le dichiarazioni della vigilia si è mostrato più che entusiasta dell’elezione di D’Angelo che avrebbe in serbo per lui lo scranno di vicepresidente.
Quel che è certo è che quelle per il rinnovo del Presidente della Provincia, per essere elezioni di secondo livello, hanno registrato un agone politico notevole e tutto il riverbero che avranno sui prossimi appuntamenti elettorali per i quali, con questi scenari, la strada inizia a farsi tutta in salita.