La fiction sul generale Dalla Chiesa è stata per due serate la trasmissione più vista in Tv dagli italiani superando gli 8 milioni di telespettatori. Indice di una attenzione su quegli anni che non tende ad inclinarsi e che coinvolge anche i giovani. Gli anni del terrorismo e delle stragi, gli “anni di piombo” sono certamente fra le pagine più brutte della storia d’Italia. Anni che hanno lasciato un solco all’interno della nostra memoria collettiva. In Italia furono definiti anni di piombo gli anni dalla fine degli anni ’60 alla metà degli anni ’80 per il succedersi di stragi, misteri, ed episodi di violenza, con un alto numero di vittime sia negli attentati terroristici sia, in misura minore, negli scontri di piazza. Furono gli anni del terrorismo di destra e del terrorismo di sinistra , ma anche quelli in cui l’Italia riuscì a varare alcune riforme fondamentali. Anni in cui si verificò un’estremizzazione della dialettica politica che produsse violenze
Nell’anniversario dell’uccisione del giudice Emilio Alessandrini – magistrato assassinato nel gennaio del 1979 da un commando di terroristi di Prima Linea – l’Istituto “Alessandrini – Marino – Milli e il Premio Borsellino tutto l’anno, ritenendo che riflettere su temi del nostro recente passato sia utile a costruire la coscienza civile che dovrà guidare le nuove generazioni nel presente e nel futuro, aprono proprio su questo tema una ricca rassegna di incontri culturali ed educativi interrogandosi sulla complessità delle ragioni che spinsero molti giovani a intraprendere la via della violenza per dare una risposta in termini storici e culturali al fenomeno che si manifesta ancora oggi in maniera multiformi, strappando quegli anni alle pagine della memorialistica, della cronaca o, peggio, della dietrologia.
Ne parleranno venerdi 20 gennaio alle ore 11,00 nell’Auditorium dell’Istituto “Alessandrini” di Teramo la dirigente scolastica Manuela Divisi e l’avvocato Marco Alessandrini, già Sindaco di Pescara e figlio del giudice Emilio Alessandrini.