TERAMO – Tullio Bonaduce, da 13 anni presidente del Piano della Lente, ieri calciatore e dirigente, è un teramano “…tifoso del Teramo da sempre“, ci tiene a chiarirlo subito.
A 63 anni è nell’occhio del ciclone calcistico per aver organizzato, nello stadio “Gaetano Bonolis”, la gara che si appresta a disputare contro il Città di Teramo: “Per me e per la nostra società sarebbe dovuto essere un evento storico e basta da dover onorare nella maniera migliore; non c’è mai stato null’altro! “.
In realtà è conscio e dispiaciuto del fatto che, parte della città, difficile dire se tanta o tantissima, non l’abbia recepita proprio così. “Permettimi di dire che, semmai fosse stato possibile giocare a Castelnuovo Vomano, questo sarebbe potuto accadere oggi, con la società biancorossa che ha però inteso non variare il proprio programma di lavoro. L’avesse fatto – aggiunge Bonaduce – avremmo giocato lì, perché altri campi disponibili non ve n’erano. Avendo poi seguito la tua trasmissione (Non E’ Supergol di lunedì scorso – ndr –) devo dire che mai e poi mai il Piano della Lente rifiutò di posticipare la gara di andata. Non non ci fu chiesto da nessuno, quindi è assolutamente non vero quel che ha dichiarato il DG Romolo De Baptistis“.
Il presidente conferma, inoltre, di aver “locato” ed onorato il pagamento per l’uso dell’impianto, al costo di € 6.500,00 oltre Iva (una sola gara). Il fine? Riuscire ad organizzare nel migliore dei modi “…quella che sarebbe dovuta essere un festa – dice -, una giornata di sport comunque storica per il mio club” e poi riafferma con forza: “Ma se avessi voluto provare a creare qualche problema in più alla formazione più forte del girone, non sarei andato a giocarmela su un campo di patate?“.
Una cosa è certa: Tullio Bonaduce è apparso amareggiato e quasi impotente dinanzi ad una settimana convulsa, che aveva probabilmente immaginato di dover vivere in una maniera completamente diversa, probabilmente opposta. “Sono molto, molto amareggiato per le cose che ho sentito, che ho letto e che continuo a leggere: saprò valutarle a mente serena“, chiosa.