L’AQUILA – “Meno di 12 ore per approvare la legge di bilancio da 6 miliardi di euro dell’intera Regione Abruzzo. Alle 14 di oggi, infatti, sono state chiuse le commissioni e i lavori rinviati a domani, poiché non è ancora arrivato il tanto atteso parere dei revisori dei conti. Eppure la maggioranza ha deciso, nonostante questo ennesimo slittamento, che i lavori del Consiglio sull’approvazione del Bilancio chiuderanno addirittura un giorno prima del previsto, ovvero entro il 29 dicembre e non più il 30 come da calendario. Sia chiaro che la lentezza dell’arrivo del Parere è imputabile unicamente alla Giunta di centrodestra che ha consegnato ai revisori, così come all’opposizione, i documenti in colpevole ritardo. Un fatto che dimostra il pressappochismo del centrodestra, che alla prova del nove dimostra di non essere “pronto” a governare un bel niente” – ad affermarlo è il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Francesco Taglieri che continua – “La legge di bilancio, che arriva in un momento di grave crisi economica per gli abruzzesi, sarà vittima di una ghigliottina preventiva rendendo vani tutti i miglioramenti che come Movimento 5 Stelle avremmo voluto apportare a una legge scritta male, senza l’ascolto dei territori e dei portatori di interesse. L’Abruzzo avrà pertanto un bilancio cieco e lontano dalle reali esigenze degli abruzzesi. Lo stiamo ripetendo da tempo e oggi lo sottoscriviamo: il centrodestra per l’Abruzzo è una sciagura! Come lo è per il resto del Paese, visto lo sfacelo con cui Meloni & Co. stanno gestendo anche il Bilancio a livello nazionale. Sia chiaro che non ci stupisce questa inadeguatezza: una regione che segna una perdita di 56mila abitanti l’anno e in cui il 30% non riesce ad arrivare a fine mese la dice lunga sulla capacità di questi signori di governare l’Abruzzo. Noi come Movimento 5 Stelle continueremo a batterci affinché si diano risorse a chi ne ha più bisogno. Lotteremo per far arrivare gli aiuti alle fasce più deboli della popolazione, ai malati oncologici e a quelle categorie che sono state dimenticate da chi ha urlato ai quattro venti promesse mai mantenute” conclude.