La difesa dell’ambiente naturale è sicuramente un compito importante, necessario e nobile per l’uomo d’oggi. Basta leggere la “Laudato si’” di papa Francesco per rendersene conto. La nuova sfida in questi tempi è lottare per uno sviluppo sostenibile, che dia sviluppo, lavoro, benessere e futuro ai territori. E ristabilire una corretta informazione  contro la retorica dei falsi ambientalisti “blocca tutto”, con i piedi sempre al calduccio, le frasi fatte sempre pronte,  e l’eterna puzzetta sotto il naso, che questa volta per cercare di far finta di esistere propongono di bloccare il progetto di sviluppo del comprensorio di Passo Lanciano Maielletta, un comprensorio che ha necessità di far emergere tutte le proprie potenzialità, fortemente voluto dalla comunità locale perché offre concrete opportunità di sviluppo e turismo in una zona che è rimasta indietro, che soffre dei ritardi,  ed ha bisogno di trovare una strada per i giovani e gli imprenditori del posto. Ancora più grave il comportamento di questi pseudo ambientalisti dal fondamentalismo più esasperato e radicale, perché lo hanno fatto “a gamba tesa” prendendo “fischi per fiaschi” dimostrando tutta la loro avversione ideologica per lo sviluppo. Peraltro dimostrando di non conoscere la procedura che si sta adottando, cioè l’art 26 del testo unico dell’ambiente e parlando di valutazione di incidenza che è un atto successivo.

Ma questa volta i poco informati pseudo ambientalisti  sul loro cammino hanno incontrato il combattivo consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia  Mauro Febbo che con la consueta determinazione ha ribadito che “su questo progetto, sicuramente sostenibile dal punto di vista economico, turistico ed ambientale, crediamo molto e pertanto si va avanti. In attesa di confrontarci seriamente con persone serie e preparate, sui tavoli istituzionalmente e tecnicamente preposti”.

A mio avviso bene ha fatto il consigliere Febbo a rispondere pan per focaccia a chi sta fermando la rivoluzione sfruttando slogan pieni di retorica e tentando di far credere che possiamo salvare il pianeta bloccando tutto e comprando lampadine fluorescenti a basso consumo che producono le multinazionali che li finanziano, e mangiando cibo biologico delle aziende che gli offrono “il gettono”. Io credo che la mistica dell’economia senza sviluppo crea danni di ogni tipo alla societa’. Il piu’ grave e duraturo è aver creato un “ambientalismo pigro”, una militanza da poltrona, tutto chiacchiere e distintivo. Non posso che concordare con Mauro Febbo quando dice che “Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali”.

Ha ragione Febbo. La “mia” Passo Lanciano e ha bisogno ora, subito, di uno sviluppo sostenibile senza depauperare i sistemi naturali da cui traiamo risorse e senza oltrepassare le loro capacità di assorbire scarti, generati dalle nostre attività. Senza compromettere le opportunità né delle generazioni presenti, né di quelle future.

Ha ragione. Occorre che anche nel comprensorio della Maielletta si possa immaginare una sostenibilità sociale,  sostenibilità economica e sostenibilità ambientale come tre grandi cerchi che si avvicinano lentamente, fino a quando non si sovrapporranno formando una piccola area comune a tutte e tre. Quell’area è lo sviluppo sostenibile, ed è l’obiettivo a cui aspirare.