Il discernimento in politica è l’arte di vagliare proposte e princìpi, illuminare di umanità il cammino di un territorio, valorizzare il “sentire” storico di una cultura. Fare politica significa fare delle scelte. Attraverso il discernimento si risponde ad alcune fondamentali domande: Quale decisione è utile prendere per il bene di tutti? Come costruire il bene comune? Non solo Ignazio di Loyola, ma già Santa Caterina da Siena si rivolse ai politici del suo tempo per chiedere loro di discernere: “Siete responsabili di cose non vostre”, ricordava agli amministratori. Rimettere al centro della sfera pubblica quest’arte antica significa creare una grammatica comune tra la cultura laica e quella credente. Quando invece l’agire politico è macchiato da forme di corruzione, concussione, accordi con la criminalità organizzata, gestione clientelare, la coscienza sociale si eclissa.

Per questo assume particolare valore l’iniziativa  proposta dalla Amministrazione comunale di Tortoreto che  da regina dell’estate 2022 ad un calendario particolarmente ricco dei tradizionali appuntamenti di Natale che fanno tutti – mercatini, concerti, piste di ghiaccio – lega un appuntamento secondo noi molto importante, non per la quantità del pubblico coinvolto ma per la qualità della scelta: l’esposizione nella palestra dell’Istituto comprensivo a Tortoreto lido nei giorni 23 e 26 dicembre delle opere del concorso “Presepe 2.0 – Reinterpretare le tradizioni storiche riciclando”, realizzate dai bambini delle scuole del Comune. Rispetto dell’ambiente, riciclo, ma anche un’idea più ampia di società seguendo l’esempio di una solidarietà dei popoli. Sono tre i temi legati alla seconda edizione del concorso Presepe 2.0 “reinterpretare le tradizioni storiche riciclando.  La seconda edizione, oltre ai temi già veicolati nel corso dell’anno di esordio, si caratterizza, per un tema ulteriore, come sottolinea l’assessore Giorgio Ripani, quello di realizzare un presepe che venga ambientato in una società e diversa da quella di appartenenza, che consenta poi nel concreto il superamento delle barriere convenzionali, raggiungendo una piena coscienza della solidarietà tra i popoli.

Il presepe è una scelta. Per chi vive il natale da cristiano il presepe è tra tutte le immaginazioni natalizie la rappresentazione più carica di senso e valore. Perché è la ricostruzione della nascita di Gesù, la descrizione dell’avvento. Perché è un fenomeno culturale tra i più complessi e belli che esistano, in esso si assommano il sapere storico – religioso e le credenze locali.
Il presepe è il simbolo di una umanità alla ricerca di speranza. Una umanità che scruta e anche nel buio della notte intravede la luce.Il Presepe insegna ai nostri bambini che non ci salviamo da soli ma abbiamo bisogno di essere costantemente salvati. Per questo mi congratulo con una Amministrazione che pur concedendo ciò che la gente chiede, invece di nascondere dietro le luci scintillanti, la musica e le ubriacature collettive,  un vuoto politico e la mancanza di linee guida della città, sceglie, da un indirizzo . E la loro scelta a me piace.