PINETO – Si sono svolte questa mattina a Pineto le celebrazioni organizzate in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate iniziate a Mutignano, proseguite a Scerne di Pineto e concluse nel sagrato della Chiesa di Sant’Agnese a Pineto centro. La Corona d’Alloro è stata deposta alla presenza di rappresentanti delle autorità militari, civili e religiose, di associazioni combattentistiche e non e amministratori comunali. Presenti anche alunni e alunne di alcune classi dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII i quali hanno proposto degli interessanti interventi. Le celebrazioni sono state organizzate dall’Amministrazione Comunale grazie al prezioso lavoro del Gruppo Alpini, dell’ANMI e dell’ANPI Pineto. Ad arricchire la mattinata il Complesso Bandistico V. Celli di Casoli di Atri.  A inizio cerimonia gli alpini di Pineto hanno donato al Comune di Pineto la bandiera tricolore che è stata a consegnata al Sindaco dal cavaliere ufficiale Domenico Battistini, decano degli alpini abruzzesi, dato che giorni fa si è concluso a Napoli l’anno del centocinquantesimo della fondazione del Corpo degli Alpini.

“Quella di oggi – ha dichiarato il Sindaco di Pineto Robert Verrocchio – è una ricorrenza importante per il nostro Paese celebrata anche in presenza degli studenti delle Scuole di Pineto, che ringrazio unitamente alla dirigente scolastica, Sabrina Del Gaone, e al corpo docente. Il 4 novembre per il nostro Paese segna la fine della Prima Guerra Mondiale con la vittoria dell’Italia definita ‘mutilata’ dagli storici per l’alto numero di caduti che commemoriamo ogni anno, anche qui nella nostra città, con una Corona d’Alloro e una preghiera. Una ferita ancora aperta per la comunità che ci spinge a riflettere sull’importanza della Pace, tema sempre più attuale. Mai come quest’anno, con il devastante e minaccioso conflitto bellico tra la Russia e l’Ucraina, con gli equilibri precari a livello internazionale e tutte le guerre in corso nel mondo, riconosciamo nella data del 4 novembre, un’occasione importante per ricordare il valore della pace, per rinnovare e condividere, insieme a tutti gli attori sociali, quell’impegno, che, soprattutto le istituzioni, devono assumere, nei confronti delle nuove generazioni: educare alla pace, al rispetto e alla solidarietà per allontanare lo spettro della guerra e della violenza”.

“Oggi vengono celebrate anche le nostre Forze Armate, – ha proseguito Verrocchio – che lavorano per la sicurezza interna, per il mantenimento dell’ordine e salvaguardia delle istituzioni e per la ricerca della pace internazionale, incarnando i valori dell’umanità, dell’eroismo e dell’altruismo. Uomini e donne che vediamo spesso impegnati nel fronteggiare anche le calamità naturali. Il nostro è un Comune Operatore di Pace, la nostra è una comunità che sempre si è impegnata per fare la propria parte. Anche negli ultimi mesi lo sta facendo con l’accoglienza, l’integrazione e con l’aiuto sin dai primi giorni di arrivo agli oltre 400 ucraini fuggiti dalla guerra e presenti nel nostro comune. Ringrazio tutti i protagonisti di questa straordinaria e sensibile rete solidale che ha contraddistinto ancora una volta il nostro comune. Rivolgo un saluto e ringraziamento ai rappresentanti del Gruppo Alpini, dell’Anmi e Anpi che collaborano sempre nell’organizzazione delle celebrazioni. Un particolare ringraziamento va agli studenti che insieme ai docenti hanno voluto prendere parte a questa cerimonia. ‘Per favore, facciamo respirare alle giovani generazioni l’aria sana della pace, non quella inquinata della guerra, che è una pazzia!’ Queste sono le parole di Papa Francesco di qualche settimana fa. L’appello era rivolto ovviamente agli adulti, a tutti coloro che hanno la possibilità di fermare la guerra. La pace si costruisce ogni giorno, comincia, certo, dall’impegno quotidiano di ciascuno di noi, (ma anche chi è giovane può fare molto e la presenza delle scuole oggi ha reso speciale questa giornata). Oggi deponendo questa corona d’alloro ai nostri caduti vogliamo guardare al futuro con fiducia sperando che presto la violenza possa cessare per non avere più monumenti ai caduti su cui piangere”.