TERAMO – Ci siamo incontrati pochi giorni or sono, quasi causalmente e, nel discorrere sulle amicizie in comune, abbiamo parlato di Roberto Fagnano, ex Manager della Asl di Teramo, scomparso improvvisamente il 29 ottobre 2019.

Pasquale Sciarillo (nella foto in basso), ci chiede di poterlo ricordare su ekuonews e noi lo abbiamo accettato di buon grado. Ecco cosa scrive nel ricordo del suo personale amico e del nostro indimenticato Roberto.

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Non è vero che gli angeli non muoiono”…

Tre anni fa se ne andava “un mio caro amico segreto”, come lui mi classificava; era Roberto Fagnano, Direttore Generale dell’ASL di Teramo ma, soprattutto, avvocato di alta caratura e di tanto altro ancora. E’ dell’amico che voglio scrivere, ricordandolo.

L’ho conosciuto prestissimo, ad appena sette giorni dal suo arrivo a Teramo, quindi diversi anni fa. Mi mandò da lui un comune amico, un politico di altri tempi; appena seppe delle mie origini lucane, mi parlò di un suo amico, Peppino, lucano anch’egli, amico di Università, il quale tutte le volte che rientrava da casa lo omaggiava con del vino Aglianico e con della soppressata. Dopo circa un’ora di conversazione, in quell’ufficio che ricordo essere in fondo a destra, in un lungo corridoio, ci scambiammo i numeri di telefono e, da quel momento, cominciò una rispettosa amicizia e frequentazione, soprattutto fuori dal lavoro, fatta di colazioni e di pranzi, spesso veloci e leggeri, ma lontani da occhi indiscreti.

Roberto veniva dal Molise, ma l’Abruzzo ce lo ha avuto nel cuore dal primo giorno, quell’Abruzzo al quale ha dato ed insegnato proprio tanto.

Lui sapeva sempre trovare la giusta chiave di apertura per qualsiasi porta ed aveva sempre parole di positività proiettate al futuro e per qualsiasi soggetto con il quale era chiamato a confrontarsi. Ho assistito in più circostanze ad un intreccio di discorsi che variavano tra cultura, filosofia di vita, politica ed altro, con il comune amico ed ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. A Roberto piaceva molto consumare un caffè con Gianni, persona che stimava tantissimo. Era un vero signore il Manager, un mediatore del lavoro; era colto, preparato, raffinato, buono, diverso, mai un movimento fuori posto, sempre elegante, a tono e a tempo, proprio come un grande ballerino di “danza classica”.

E’ proprio danzando che se ne andò via all’improvviso, come un lampo e con il profumo di quelle meravigliose cravatte, delle quali andava fiero.

Ha lasciato un vuoto incolmabile in chiunque lo abbia conosciuto e saputo apprezzare.

Nella mia vita ho personalmente conosciuto pochi medici preparati e seri quanto lui, rispettoso del lavoro altrui come pochi; ancora oggi a sentirne parlare mi commuovo fino alle lacrime.

Una volta arrivò dal vicino Molise un suo amico per una visita specialistica; mi telefonò chiedendomi di accompagnarlo senza dirgli che eravamo amici. Dovevo pagare io la visita che poi mi avrebbe rimborsato lui, cosa che sarebbe restata tra noi, come avvenne. Un uomo così non doveva proprio andarsene.

Mio caro Direttore, mio caro amico, mi è difficile non pensarti, mi è difficile non ricordare quando quel giorno ti portai del vino lucano con la soppressata e tu esclamasti: “Andiamo a mangiarla lungo il fiume!

Quanti ricordi, quanti sorrisi e quanti segreti puliti tra noi… Non dimentico il tuo “uè uè non mi chiamà direttore, ma Roberto”.

Ciao grande Roberto, ciao grande uomo; mille volte grazie!

Il mio più profondo e lungo abbraccio va alla moglie Valeria ed alla sua “piccola” Giulia. Altrettanto forte alle sorelle, Michela e Marcella.

Con onore e commozione infinita.

Pasquale Sciarillo