TERAMO – Situazione “delicata” della sanità teramana, tra lunghe liste d’attesa, nuovo ospedale, stato di attuazione della rete ospedaliera e DEA di II Livello a Teramo. E’ quella descritta dal Capogruppo regionale di ‘Abruzzo in Comune‘ Sandro Mariani, che questa mattina ha tenuto, insieme al vicesindaco di Mosciano Mirko Rossi (che ha illustrato la situazione nei dettagli), una conferenza stampa sull’argomento. Sotto la lente d’ingrandimento, innanzitutto, la questione della realizzazione del nuovo ospedale per cui Mariani chiede chiarezza sui fondi e localizzazione: “mancano circa 160 milioni di euro e chiediamo che si agisca velocemente per reperirli, come chiediamo che si decida al più presto anche dove costruirlo e anche per sapere quale sarà il futuro di Villa Mosca”, stante la raccolta di firme cittadina per il mantenimento dell’attuale sede del ‘Mazzini’. E sulla localizzazione, bisogna ascoltare gli ingegneri e i geologi, ha rimarcato Mariani, “perché i politici non devono sostituirsi ai tecnici. E se i tecnici dovessero indicare come percorribili entrambi i siti (Piano d’Accio e Villa Mosca, ndr), la priorità dev’essere Villa Mosca perché su questo si è espressa un’ampia fetta di teramani. Ma non vorrei che l’attenzione sulla location distraesse dal problema principale, ovvero dove reperire le somme mancanti”.

Nel mirino anche il problema delle liste di attesa, “lunghe anche un anno e per problemi anche gravi come le neoplasie”, ha sottolineato il Capogruppo di ‘Abruzzo in Comune’ e la stabilizzazione del personale. Sull’atteggiamento “poco decisionista” del Direttore Generale della Asl Maurizio Di Giosia pesano, secondo Mariani, le lotte politiche all’interno della Regione Abruzzo e sulla sua riconferma, per cui Mariani aveva posto dubbi relativamente agli obiettivi mancati, “se riuscirà a centrare quelli prioritari (nuovo ospedale, rete ospedaliera, liste d’attesa e DEA di II Livello) potrei convincermi che questa dirigenza Asl possa essere riconfermata”.

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La nota ufficiale:

“La sanità teramana continua a essere la ‘grande malata’ della nostra regione e, dopo gli anni bui della pandemia, l’Azienda Sanitaria Teramana continua a manifestare ritardi, mancanze e poco trasparenza al netto dei mirabolanti annunci che provano a nascondere un coma profondo certificato dai numeri”. É questa la fotografia impietosa scattata, nel corso della conferenza stampa tenuta stamane a Teramo, dal Capogruppo di “Abruzzo in Comune” Sandro Mariani, che con le sue parole delinea una bocciatura senza appello per lo stato in cui versa la sanità teramana. Tre i grandi temi trattati. Due riguardano la sanità teramana, ovvero le liste d’attesa e la realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo. Uno la sanità abruzzese: la rete ospedaliera regionale. “Basti dire che la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti con la delibera 134/2022 ha dedicato un paragrafo intero alle liste di attesa della Asl di Teramo, come per quelle de L’Aquila, Chieti e Pescara, ma se queste ultime sono riuscite, in sede di integrazione e contraddittorio, a dare delucidazioni con dati aggiornati, nella peggiore delle ipotesi, al 2021, la Asl di Teramo ha fornito chiarimenti datati 2020 dimostrando di non avere il controllo dello stato dell’arte – spiega Mariani –. Questo comporta che, nonostante gli obiettivi fissati dal Piano Regionale Gestione Liste di Attesa (PORGLA) sulle prestazioni cosiddette ‘traccianti’, ad oggi ancora siamo in enorme affanno nell’erogazione delle prestazioni per l’azienda teramana”.

“Quello che è palese, al di là dei tecnicismi, è che nel teramano si toccano oramai con mano le difficoltà nello smaltire le prestazioni sanitarie sia sotto l’aspetto dell’erogazione dei servizi ambulatoriali che delle prestazioni di natura chirurgica – prosegue il Capogruppo di ‘Abruzzo in Comune’ –. Infatti dopo un anno di battaglie portate avanti dal sottoscritto sul delicato tema delle liste d’attesa in Abruzzo tutte le Asl ci hanno fornito i dati richiesti, quella teramana invece, malgrado mi sia recato di persona in visita ispettiva la scorsa estate, ha candidamente ammesso di non potermi dare alcun dato aggiornato in tempo reale sulle prestazioni chirurgiche perché semplicemente non li ha!”.

Altro tema al centro del dibattito sanitario nel teramano è quello legato alla realizzazione del nuovo ‘Mazzini’. “Anche qui leggiamo quotidianamente corposi dibattiti sulla sua nuova collocazione, se ristrutturare l’attuale sede o realizzarne una nuova, ma nessuno che si è posto la domanda più importante: con quali soldi farlo?! Se infatti per i nosocomi di Avezzano, Lanciano e Vasto la Regione a guida Marsilio ha già stanziato ingenti risorse proprie per Teramo ha messo nero su bianco che i soldi non ci sono e che i 141 milioni che al momento mancano dovrà trovarli la Asl di Teramo, ben sapendo che l’azienda non può contrarre mutui a medio-lungo termine – dichiara Mariani sottolineando, ancora una volta, la scarsa considerazione che il centrodestra che guida l’Abruzzo ha nei confronti di Teramo e dei suoi cittadini -. Il tema dell’ubicazione, per il quale ancora nessun ha detto chiaramente perché un sito (Piano d’Accio) sia preferibile rispetto all’altro, è stato utilizzato come cortina fumogena per distrarre dal vero problema, ossia l’assenza delle coperture economiche e la difficoltà di scelta sulla strategia da adottare: project financing o ulteriori risorse pubbliche che, ad oggi, non ci sono”.

“Non va comunque meglio alla sanità regionale quando si parla di programmare il suo futuro. Mancano infatti aggiornamenti sulla programmazione della nuova rete ospedaliera – aggiunge Sandro Mariani – siamo infatti in proroga con la rete del 2016, quella decisa dall’allora Commissario alla Sanità Luciano D’Alfonso e, malgrado siamo usciti da un pezzo dal commissariamento, Verì e soci non hanno trovato il tempo di delineare una rete ospedaliera aggiornata che abbia trovato approvazione da parte del Ministero della Salute. Ma oltre al danno c’è anche la beffa per gli abruzzesi, infatti non c’è nulla che porti oggi a dire che a breve avremo la nuova programmazione sanitaria!”.

“Insomma, se la sanità teramana piange quella abruzzese certamente non ride, ma le grandi criticità prodotte dalla gestione della Asl di Teramo gridano vendetta e, al netto delle rassicurazioni di facciata, destano enormi preoccupazioni tra i cittadini che, quotidianamente, toccano con mani i ritardi e i disservizi che incidono sulla salute dei nostri cari”, conclude il Capogruppo di ‘Abruzzo in Comune’.

Del. n. 134_ 2022_PRSS_ASL Teramo_bilancio 2020

DGR 380

Tavolo monitoraggio attuazione D.M. 70-2015_resoconto